È Amedeo Della Valle ‘The Best ITA’ della 10° Giornata di Serie A Unipolsai

Credits Ciamillo-Castoria
Credits Ciamillo-Castoria

La guardia della Germani Brescia fondamentale nel successo contro l'Umana Reyer Venezia

Candidato anche come miglior giocatore del week-end, il nativo di Alba non trova la doppietta, ma porta a casa la palma di miglior italiano mettendosi alle spalle i rivali Andrea Pecchia (Vanoli Basket Cremona) e Giordano Bortolani (NutriBullet Treviso Basket).

Vittoria ritrovata dopo tre turni di digiuno, il merito è senza dubbio del secondo miglior scorer del campionato che ha saputo cogliere di sorpresa la difesa veneta colpendola con una prova balistica di spessore. A fine partita tutto il PalaLeonessa A2A ha tributato un meritato applauso alla squadra e all’eroe in maglia numero 8, fin qui trascinatore assoluto della Germani Brescia di cui in poco tempo è diventato leader dentro e fuori dal campo. L’autore principale della maturazione di Andrea Della Valle lui stesso la attribuisce a coach Dejan Milojevic – incontrato nella sua esperienza al Buducnost Podgorica – che guardandolo tirare gli ha detto “Sei uno dei migliori tiratori mai visti”, un’iniezione di fiducia dal punto di vista mentale dice ai microfoni di Gazzetta dello Sport, una spinta decisiva anche per il suo ritorno in Serie A a due anni di distanza dalla sua ultima gara in maglia Olimpia Milano. “Volevo tornare a giocare da protagonista. E Brescia è il posto giusto” questa affermazione deve essere arrivata forte e chiara ai tifosi presenti a palazzo dopo la pioggia di punti fatta piovere contro la squadra di coach De Raffaele: 24 punti tirando 6/9 dalla media (66.7%) e 3/8 da tre (37.5%) oltre al 100% dalla lunetta (3/3), ma a dimostrazione di non essere solo prezioso nel finalizzare ADV ha catturato 5 rimbalzi e distribuito 5 assist, stesso numero anche alla voce falli subiti, aggiungendo infine 2 recuperi per un 31 totale di valutazione.

Logo Amedeo. Un soprannome anticonvenzionale se affibbiato ad un giocatore letale, ma silenzioso come lui eppure così ha deciso di dare la buonanotte a Venezia, con un tiro dal bordo dell’adesivo posto nel centro del campo. “Solo il fatto di prendersi quel tiro, più o meno forzato che sia, significa che ritieni che farai canestro. E così è anche a Brescia dove sento la fiducia totale di coach Magro e dei compagni”. Fiducia nei propri mezzi, quella che nel continente a stelle e strisce chiamano “self-confidence” non paragonabile all’arroganza, perché è presente il rispetto per chi sta in campo con lui e soprattutto per le scelte operate dall’allenatore, ma a questi livelli un pizzico di noncuranza può plasmare un semplice tiratore in un vero e proprio campione. Il nativo di Alba non è licenzioso, sa quando colpire e lo fa tagliando le gambe ai tentativi di rimonta delle avversarie vestendo i panni del sicario silenzioso assoldato per svolgere l’incarico spinoso senza dare troppo peso alle parole. Amedeo non ha migliorato solo il fiuto per il canestro, ma anche la visione di gioco studiando minuziosamente i movimenti dei compagni: dai loro tagli in area come nel caso dell’alley-oop per Cobbins (54-42 nel terzo quarto) in situazione di pick and roll agli scarichi per il più facile dei tiri fuori area (tripla di Mitrou-Long del 57-46).

“Sì, sono più forte” confessa la guardia a Tuttosport, non è superbia sono i dati statistici a confermare la tesi di Della Valle. La sfida contro l’Umana Reyer Venezia lo ha visto realizzare il suo massimo stagionale di punti in campionato confermando la sua media a 17.5 in quasi 31 minuti sul parquet, mai così bene dai tempi di Reggio Emilia – stagione 2015-2016 – dove ne metteva 15.8 in 29. Viste le performance palla in mano non ci si stupisce che sia il più utilizzato da coach Magro, primo per valutazione in quel di Brescia, quarto nella classifica generale della manifestazione. Si incarica di quasi 12 tiri a partita convertiti con il 43.5% (5.1 realizzazioni) ed è il migliore per tentativi e conversione dalla lunetta (4.4 realizzati su 5, con l’88% è il 5° della Serie A), grazie alla sua capacità di prendersi un cospicuo numero di falli (4.4 secondo dietro solo al lituano Velicka). Il classe 1993 è maturo e non ce lo dicono solo i numeri, ma anche le prestazioni sul campo diventate sempre più convincenti di giornata in giornata e se le porte della nazionale non si aprissero, Della Valle avrà lo stesso una divisa azzurra a cui prestare giuramento.