Dragan Sakota: Non sarà difficile adattarmi, il basket è un linguaggio universale

Dragan Sakota: Non sarà difficile adattarmi, il basket è un linguaggio universale

Nella mattinata odierna è ufficialmente iniziato il corso di Dragan Sakota sulla panchina biancorossa, con la sua presentazione ai media e la stampa. Il coach dirigerà oggi li suo primo allenamento

Nella mattinata odierna è ufficialmente iniziato il corso di Dragan Sakota sulla panchina biancorossa, con la sua presentazione ai media e la stampa. Il coach dirigerà oggi li suo primo allenamento.

Ad introdurlo l’Amministratore Delegato biancorosso Dalla Salda: “Il nostro orientamento, una volta interrotto il rapporto con Menetti, è andato subito verso coach Sakota, con cui già avevamo avuto contatti in passato. La sua carriera parla per lui, pensiamo sia la persona giusta per questo momento delicato, un allenatore esperto e con una grande conoscenza del basket, che arrivi senza condizionamenti particolari e con l’abitudine ad entrare in corsa come gli è capitato negli ultimi anni della sua carriera. Queste sono le componenti che ci hanno portato a questa scelta, insieme alla sua grande convinzione di poterci aiutare ad uscire da questa crisi. Gli obiettivi sono due: mettere in sicurezza la Serie A, salvandoci, e cercare di far di tutto per battere Bonn e passare il turno di BCL”.

Queste le prime parole di coach Dragan Sakota: “Voglio ringraziare il presidente, i soci e tutto il Club per la fiducia e la chance che mi è stata data. Ho grande rispetto per la storia e la tradizione del basket italiano, con cui ho avuto un legame molto stretto non solo per la mia esperienza in Fortitudo, ma anche seguendo la carriera di mio figlio, che qui ha giocato per tre stagioni. Non sarà difficile adattarmi, il basket è un linguaggio universale e non va complicato troppo. Il mio obiettivo è quello di rendere migliore questa squadra: voglio entrare pian piano nella testa dei giocatori, conquistare la loro fiducia, creare una cooperazione con loro che ci permetta di ritrovare i risultati. Non amo chi parla di filosofia legata al basket: i modelli di gioco cambiano, bisogna sapersi adattare, la differenza la fa il modo in cui tu li insegni ai giocatori. Ci vorrà un po’ di tempo per vedere i risultati del mio lavoro, ma sono ottimista e fiducioso che, come mi è capitato nei subentri che ho affrontato negli ultimi anni, anche in questo caso la situazione migliorerà e si sistemerà”.