DoPPia DoPPia #1: chi gioca più possessi in Serie A? (di Pietro Pisaneschi)

Foto Ciamillo
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Primo appuntamento con la nuova rubrica di basket e numeri a cura di Pietro Pisaneschi. Ogni settimana, “doppia doppia” si occupa di analizzare un aspetto statistico della Serie A italiana

Primo appuntamento con la nuova rubrica di basket e numeri a cura di Pietro Pisaneschi. Ogni settimana, “doppia doppia” si occupa di analizzare un aspetto statistico della Serie A italiana. Questa settimana parliamo di possessi offensivi.

Cosa si intende per possesso? Esso inizia quando la squadra ha ottenuto il controllo del pallone e si conclude con un tiro, una palla persa o un tiro libero. In generale, nella nostra Serie A le squadre tendono a giocare su una media di 80 possessi a partita (si va da gli 80.8 di Cantù a gli 89.6 di Brindisi). Un’ottima statistica per capire la qualità ed efficacia degli attacchi è quella dei punti per possesso (PPP), che ovviamente può essere ritenuto un buon metro valutativo anche quando si vuole stabilire la produttività offensiva di un giocatore. Più questo dato si avvicina a 1, e più l’attacco di squadra o il giocatore stesso è performante. Vediamo qualche semplice statistica relativa ai possessi in Serie A.

BRINDISI E LUIS SCOLA, SOVRANI DEI POSSESSI

Della squadra di Vitucci abbiamo già detto. Nessuno gioca più possessi della Happy Casa in Serie A (89.6 a partita), che mai come quest’anno aveva fatto rilevare un dato così alto (nel 2018/19, la media era di 85.3 possessi a gara). C’è di più, perché Brindisi risulta il miglior attacco in Serie A con 89.4 punti a gara, il che la porta ad essere la seconda forza del campionato dietro solo all’imbattuta Olimpia Milano. Un facilissimo conto evidenzia come i punti per possesso di Brindisi tocchino quasi l’1 (0.989 per l’esattezza) il che conferma il fatto che quello di Vitucci sia uno degli attacchi più produttivi della Serie A, che segna tanto ma sfrutta anche bene i possessi a sua disposizione. Parlando di singoli invece, il re dei possessi porta il nome di Luis Scola. Il miglior realizzatore della Serie A (23.3 punti a gara di media) è anche colui che ha a disposizione più possessi (21.9 a gara, Toney Douglas suo compagno di squadra fatica a superare i 14). Attenzione però, perché il quarantenne argentino non è il migliore per punti per possesso.

CHI PRODUCE PIÙ PUNTI PER POSSESSO IN SERIE A?

Luis scola si ferma a 1.074 punti per possesso. Non è poco, ma c’è chi fa molto meglio di lui. Visto il campionato che procede a singhiozzi con continui rinvii, se prendiamo in considerazione solo chi ha giocato tutte le partite finora disputate (con un numero ragionevole di minuti in campo e possessi giocati) allora il miglior giocatore per punti per possesso risulta essere Shavon Shields dell’Olimpia Milano. Il prodotto di Nebraska segna 15.5 punti su 12.3 possessi a gara per una media di 1.265 punti per possesso. Un dato strabiliante se consideriamo lo stile di gioco di Shields, un’ala che tira quasi 4 volte da tre a gara. Ciò che dà una mano all’ex Trento sono le poche palle perse (appena una a partita) e la percentuale di tiro effettiva, ossia calibrata sull’impatto che ha il tiro da tre punti nel fatturato offensivo di un giocatore, che tocca il 65%. Un facile raffronto per capire la qualità del gioco di Shields può essere fatto con il compagno di squadra Zach LeDay. L’ex Zalgiris è anch’egli ottimo per punti per possesso (1.147) ma decisamente meno tiratore rispetto a Shields (il 28% delle sue conclusioni arrivano da post basso). Prendendosi più tiri vicino al ferro rispetto a Shields, sarebbe dunque più auspicabile che LeDay avesse un rapporto punti per possesso più alto rispetto al compagno. E invece Shields, con la sua percentuale effettiva e l’abilità nello sfruttare le transizioni, risulta migliore. E questo è tutto grasso che cola per Messina e l’Olimpia.

TOPIAS PALMI, NATO ROVENTE DALLA PANCHINA

La Finlandia non spicca per temperature miti, eppure quando Topias Palmi scende in campo sembra essere sempre bello caldo. Il finlandese di Cremona nelle 6 partite giocate finora sta girando a 8 punti di media partendo sempre dalla panchina (16.7 minuti a gara, meno di lui solo Donda e Trunic). In una Vanoli dove il terzetto Hommes-Poeta-T.J. Williams utilizza il 56% dei possessi di squadra (49.3 su 88.3 totali) e Mian si prende 10.7 tiri a partita, ritagliarsi spazio giocando poco più di un quarto d’ora è difficile. Palmi però sfrutta benissimo i minuti che Galbiati gli concede e, soprattutto, i possessi che riesce a ottenere. Dati alla mano, i suoi 8 punti di media arrivano da 5.3 possessi a gara per una media di 1.5 punti per possesso e 76% di percentuale effettiva. Tradotto: Palmi tocca poco la palla e raramente riesce a tirare, ma quando lo fa suona a morto per gli avversari. Giocatore di un’affidabilità incommensurabile e in grado di spezzare il ritmo quando chiamato in causa. Gli americani direbbero “Born Ready”. Palmi oltre che pronto è anche con la mano rovente.

MATTEO FANTINELLI, NESSUNO GESTISCE MEGLIO DI LUI

Dal conteggio dei possessi fatto finora sono esclusi gli assist. Anche quest’ultimi però portano a punti segnati ed è dunque utile aggiungerli al conteggio soprattutto quando si analizza la produzione offensiva delle point guard (o playmaker, se preferite). Sotto questo aspetto, la Fortitudo ultima in classifica sta pagando a caro prezzo l’assenza del suo regista Matteo Fantinelli. Point guard moderna dotata di discreta taglia fisica, nelle 4 partite disputate prima dell’infortunio alla caviglia il faentino della Effe girava a 14.3 punti e 4 assist a gara che portavano la media a 1.83 punti per possesso contando anche quelli ottenuti attraverso gli assist (il migliore in Serie A). Questi numeri già discreti, diventano ottimi se raffrontati alla produttività offensiva degli altri giocatori fortitudini. I possessi utilizzati da Fantinelli sono 9.3, un numero irrisorio rispetto ai 17.4 di Aradori e i 16 di Banks che, per quanto spazio si accaparrano nell’attacco bolognese, non segnano a sufficienza. La percentuale effettiva di tiro di Fantinelli tocca quasi l’89% (si prende appena 7.8 tiri a gara contro i 14.6 di Aradori o gli 11.5 di Banks) e le palle perse sono 1.3 a gara. Ciò significa che quando la point guard biancoblu ha la palla in mano difficilmente la getta alle ortiche: o si prende un tiro e lo segna (la percentuale lo dimostra) o smazza un assist e fa segnare un compagno. Nel turbinio dell’attacco di Meo Sacchetti, che vive di tiri sugli scarichi e transizioni, Fantinelli è l’unico in grado di non perdere mai la bussola.