Il processo per la causa di illeggittimo licenziamento intentata dall’ex GM dei Dallas Mavericks, Donnie Nelson, contro la franchigia è previsto per il 10 dicembre, come riportato dai documenti di tribunale garantiti da ESPN.
Nelson sostiene di essere stato licenziato dai Mavs in seguito alla sua denuncia secondo cui una persona molto vicina al proprietario Mark Cuban avrebbe molestato sessualmente e aggredito il nipote di Nelson in una camera d’albergo durante il weekend dell’All-Star nel 2020 a Chicago.
I legali di Nelson e dei Mavericks non hanno fornito commenti. Secondo quanto affermato nella denuncia, Nelson avrebbe appreso dell’aggressione subita dal nipote nell’estate successiva all’evento e sostiene che la franchigia avrebbe risolto rapidamente e in segreto la questione per “nascondere le accuse”.
Nelson riferisce di essere stato licenziato nel giugno 2021, dopo aver riportato le accuse a Cuban, proprio mentre erano in corso le negoziazioni per il rinnovo del suo contratto, che sarebbero terminate bruscamente.
I Mavericks, nella loro risposta alla causa, negano che il licenziamento di Nelson sia stato ingiusto e affermano che il GM avrebbe minacciato di rivelare l’orientamento sessuale del capo dello staff di Cuban se le sue richieste contrattuali non fossero state soddisfatte.
I documenti del tribunale indicano che i Mavericks hanno riferito immediatamente le accuse alla NBA dopo averne avuto conoscenza e hanno incaricato uno studio legale terzo di condurre un’indagine interna.
Al termine dell’indagine, la questione è stata risolta a soddisfazione del nipote di Nelson, secondo quanto dichiarato dai Mavericks in un documento presentato in tribunale nel marzo 2023.
I Mavericks hanno inoltre affermato che il licenziamento di Nelson è stato determinato da “una serie di fattori”, inclusa “la scadente performance lavorativa”.
Un giudice deciderà se prorogare il sigillo temporaneo sulle deposizioni dei dipendenti dei Mavericks in un’udienza prevista per il 26 febbraio.
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