Mettendo a referto 18 punti nell’ultimo match interno disputato (e perso) dalla Dolomiti Energia Trentino contro l’UNAHOTELS Reggio Emilia e arrivando così a concludere la prima metà di regular season in doppia cifra di media, Andrew Crawford ieri, alla sua terza esperienza italiana, è riuscito a toccare quota 1000 punti in Serie A.
Tale impresa, conseguita prima di lui all’interno del roster dell’Aquila solo da Toto Forray (1890 punti) e Diego Flaccadori (1903), è stata centrata dal nativo di Naperville aggiungendo ai 158 punti siglati quest’anno con la canotta bianconera i 270 punti realizzati con la Germani Brescia due anni fa e i 577 siglati con la Vanoli nel 2018/19 in quella che, finora, è stata la sua stagione più prolifica non solo in Serie A ma di sempre.
Grazie anche ai 17.7 punti di quell’annata, oggi Crawford, giocatore dai pronunciati e apprezzati istinti offensivi, viaggia con una brillante media in Serie A di 13.4 punti, un numero questo che il prodotto dei Northwestern Wildcats ha messo assieme chiudendo 18 dei 74 incontri a cui ha preso parte nel primo campionato tricolore con 20 o più punti segnati.
Fra questi, su tutti, spicca la prestazione da 33 punti (l’unica sopra quota 30) prodotta da Crawford il 25 maggio 2019 in gara 4 di playoff contro l’Alma Trieste, squadra annichilita dal 7/9 da due e dal 6/12 da tre con cui l’ex Bnei Herzeliya, MHP Riesen Ludwigsburg e Maccabi Rishon Lezion in quell’occasione ha confezionato non solo la sua miglior performance realizzativa in Italia ma anche, finora, dell’intera carriera da professionista.
Al contrario di quell’incontro, al termine del quale Crawford ha valicato anche il traguardo dei suoi primi 500 punti segnati in Serie A, ieri l’esterno classe 1990 non è riuscito ad accompagnare con una vittoria il raggiungimento della quadrupla cifra nel massimo torneo nostrano, competizione questa dove attualmente, col giocatore statunitense, sono diventati 43 i cestisti a vantare un bottino pari o superiore a 1000 punti segnati.
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