Demis Cavina ha raccontato ad Antonello Palmas su La Nuova Sardegna le emozioni del match da ex contro la Dinamo Sassari: “Non è mai stata una partita come le altre. Ricordo che la prima volta che sono venuto da avversario, alla guida di Udine, dopo il bellissimo biennio 2007-09 trascorso lì, quei due minuti che mi accompagnarono dal tunnel alla panchina furono uno dei momenti più emozionanti della mia carriera. A Sassari sono rimasto molto legato, ci sentiamo a casa quando ogni estate torniamo a salutare gli amici”.
“Quello che abbiamo fatto lo scorso anno forse è irripetibile, nessuno aveva mai centrato tutti gli obiettivi della stagione in un torneo con tante pretendenti alla promozione, Certamente la cosa che mi inorgoglisce è aver trovato un presidente come Vanoli, dai grandi valori umani, un GM che conoscevo bene come Andrea Conti e uno staff che ha lavorato in grande sintonia. Quando si trovano situazioni così, lavorare è un piacere al di là dei risultati”.
“Non lo dico per scaramanzia, ma è pura realtà: le due neopromosse alla vigilia del campionato erano date per spacciate in tutti i ranking. Così ci dobbiamo ricordare bene da dove veniamo e io personalmente guardo solo all’obiettivo, che è quello della salvezza. E so che sarà durissima sino alla fine, perché tante squadre dietro, come Sassari, hanno stravolto i roster aggiungendo tantissima qualità. Così la classifica non la guardo”.
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