Daye: “C’è bisogno che dia continuità nello stare in campo per essere utile alla squadra”

Daye: “C’è bisogno che dia continuità nello stare in campo per essere utile alla squadra”

"Abbiamo lavorato tutta la settimana per fare una bella partita con Cantù. Nelle ultime due sfide, invece, ci sono stati troppi errori difensivi". Alla fine Daye parla anche di quanto è condizionante per tutti la situazione del Covid-19.

Domenica l’Umana Reyer Venezia sarà impegnata in trasferta al PalaDesio nel quarto turno di campionato contro la Pallacanestro Cantù. Nella videoconferenza di venerdì pomeriggio è intervenuto il fuoriclasse orogranata Austin Daye. Ecco le sua dichiarazioni:

“Sarà una partita difficile, una partita molto importante perché abbiamo fatto un passo falso domenica contro Pesaro. Abbiamo lavorato tutta la settimana in funzione del fatto di andare a fare una bella partita con Cantù. Siamo gli stessi da tanto tempo e quando capitano momenti negativi, come dopo la partita di domenica scorsa, si affrontano tutti insieme. La mia condizione è buona anche se mi sono scontrato in allenamento, ginocchio contro ginocchio, con l’uomo più forte della Terra ossia Gapi Vidmar. Ora, aspetto i risultati della risonanza e farò di tutto per essere disponibile per la partita perché ci tengo molto”.

Sulle ultime due partite.

“Le due ultime partite sono comunque state molto diverse anche se il risultato è stato lo stesso. In generale abbiamo fatto degli errori difensivi e siamo usciti dai nostri principi di gioco e dal nostro piano partita utilizzando troppo l’istinto, probabilmente questa è una cosa su cui dobbiamo fare attenzione in futuro perché la nostra forza è la disciplina difensiva. Per quanto mi riguarda non devo ripetere l’errore di Belgrado. C’è bisogno che dia continuità nello stare in campo perché devo togliere pressione ai miei compagni ed essere utile alla squadra”.

Quanto condiziona la situazione del Covid-19 per un atleta e per il team?

“Certamente è una cosa che condiziona molto e che è difficile non solo per noi giocatori, ma per gli allenatori, i dirigenti, i tifosi; è una situazione difficile per tutti quanti noi. Purtroppo stiamo convivendo con un virus e finché non finirà non si potrà tornare ad una vera normalità. Vivere la quotidianità senza sapere cosa sarà del domani, senza sapere se una squadra riuscirà a viaggiare, se ci saranno problemi di contagi durante il match, se si potrà giocare oppure no, ti mette in una situazione di difficoltà che ti toglie energie mentali perché sei preparato a qualsiasi cosa. Questo certamente influisce su tutti i giocatori anche considerando il fatto che, durante una partita, in un clima ovattato dove non c’è la spinta dei tifosi tu devi prendere energia dai propri compagni e da te stesso. Questo aspetto è una cosa completamente nuova e influisce non poco.”