David Logan vince l’MVP della 28ª giornata di Serie A UnipolSai

David Logan vince l’MVP della 28ª giornata di Serie A UnipolSai

David Logan (Givova Scafati) si porta a casa il premio di miglior giocatore del ventottesimo turno di campionato

Fonte LBA La stagione volge al termine e per mettere in cassaforte la salvezza serve un uomo in grado di alzare l’asticella del gioco. David Logan (Givova Scafati) si porta a casa il premio di miglior giocatore del ventottesimo turno di campionato superando nelle votazioni Johannes Voigtmann (EA7 Emporio Armani Milano) e David Michineau (GeVi Napoli).

Quando non sai come uscire dai guai, chiama al volo David Logan. Suona come uno slogan banale, eppure nel weekend è arrivata la quarta vittoria nelle ultime sei gare per Scafati che si sposta dai bassi fondi della classifica al decimo posto, pareggiando per ora il record societario di piazzamento nella massima serie arrivato nella stagione 2006-2007. Nella sfida contro la Tezenis Verona in cui serviva subito una sferzata per indirizzare la gara sui giusti binari, il numero 40 gialloblu non si è fatto attendere e ha rifilato l’ennesima grande prestazione della sua carriera; la stagione del playmaker nativo di Chicago dovrebbe avere dell’incredibile vista la carta d’identità, ma ci ha abituato così bene alle sue giocate da non farci più sorprendere se dal cilindro tira fuori il proverbiale coniglio. Nonostante sia un uomo squadra apprezzato da compagni e tifosi, Logan ha da sempre l’attitudine per risolvere determinate partite in solitaria; ciò non viene visto come una mania di protagonismo, ma come il classico colpo di genio o l’insegnamento del veterano che ti porta a scuola in un pomeriggio di onnipotenza cestistica. Proprio di onnipotenza si è trattato all’AGSM Forum di Verona, là dove il classe 1982 ha diretto un clinic offensivo con pochi eguali: 31 punti in uscita dalla panchina, giocando 25 minuti e segnando 11 dei 15 tiri presi dal campo. Nove le triple messe a referto su dodici tentativi, una percentuale del 75% che fa sgranare gli occhi e che senza dover aggiungere troppe altre voci statistiche incorona David Logan come MVP della sfida con 29 di valutazione.

“Non dobbiamo spegnere la luce, dobbiamo continuare così in attacco e in difesa” questo aveva rilasciato ai microfoni di Eleven Sports nell’intervallo della sfida contro la Tezenis, invitando i propri compagni alla calma e a non abbassare la guardia sul +17 dopo venti minuti di gioco. Logan ha chiuso con 16 punti la prima frazione, entrando però a sessanta secondi dal termine del primo quarto con i suoi in vantaggio già 15-23; da quel momento non c’è più stato scampo per i padroni di casa che si sono trovati in balìa di una macchina da canestri. Tripla assistita, arresto e tiro dalla media, tripla dal palleggio, schiacciata e altre due bombe consecutive; il primo errore arriva quando mancano poco più di 150” alla pausa lunga, dopo sei tiri consecutivi a segno e chiude il suo secondo quarto con un assist al bacio per Trevor Thompson. Si riposa, torna a sedersi in panchina per un’abbondante fetta del terzo periodo prima di ritornare sul parquet a tre minuti e mezzo dall’ultimo quarto; la mira sembra essersi leggermente inceppata, la difesa veronese evita di farsi prendere in contropiede dal numero 40 che sbaglia una comoda tripla. Non serve a nulla questo sforzo difensivo però, in sostanza David Logan va a referto con 31 punti segnati solamente nel secondo e nel quarto periodo. Gli ultimi 10′ minuti sono abbacinanti, gli avversari si sono avvicinati nel punteggio, ma il classe 1982 non ci sta e trova canestri da distanze siderali. Straccia la retina con tre bombe consecutive prima di sbagliare un quarto tentativo; l’errore lo spinge a servire Clevin Hannah dall’arco dei 6.75 metri, poi il sigillo sulla partita con altre due triple. È il David Logan show.

Il nativo di Chicago è all’undicesima gara consecutiva in doppia cifra per punti segnati, la ventunesima in ventitre partite disputate; contro la Tezenis Verona ha registrato la decima stagionale con almeno venti punti segnati e il primo trentello in questo campionato. Le nove triple a referto sono il suo nuovo massimo in carriera – da domenica anche il nuovo record societario – e si conferma numero uno per triple segnate in Serie A tra i giocatori ancora in attività. Ad Andrea Tosi su “La Gazzetta dello Sport”, l’americano si è poi lasciato andare sottolineando le proprie doti nel segnare così tante triple: “Nove le avevo già segnate in A2 quando ero a Treviso. La mia dote principale è lo step-back, il passo indietro per separarmi dal mio avversario. L’ho coltivato fin dai tempi del college (Indianapolis in Division II). Ma la prima regola è tenere sempre gli occhi sul canestro e smarcarsi per ricevere i passaggi dei compagni. Non faccio nulla di istintivo, non mi piace forzare il filo del gioco. Prendo sempre la soluzione più semplice e facile per me”.

E invece il segreto della sua longevità? “Sono stato molto fortunato perché non ho mai sofferto infortuni importanti. Ho sempre avuto cura del mio fisico per tenerlo nella condizione ideale, ieri come oggi. Con la mia altezza (185 cm) per essere competitivo ho puntato tutto sulla velocità dei piedi cercando di rimanere nel mio peso forma. Però non seguo diete, mangio di tutto, soprattutto i piatti della cucina italiana. Poi magari, da americano, passo anche al McDonald’s per un hamburger”.

Tra Logan e l’Italia c’è sempre stato un gran feeling: “Ho cambiato molte squadre adattandomi a tanti ambienti diversi. Sono andato dove mi hanno cercato ma per l’Italia ho sempre avuto un debole. Qui ho trovato il meglio per me. E anche il livello del campionato mi è sempre piaciuto. Adesso però devo riflettere se continuare”. Questo vorrebbe dire ritiro? “Questa potrebbe essere la mia ultima stagione. Ho 40 anni e devo pensare al futuro senza il pallone tra le mani. Mi piacerebbe diventare allenatore o magari anche agente. Al college ho preso la laurea in studi generali, potrei fare l’insegnante ma non mi vedo in quel ruolo. Non ho fretta di decidere, ci penserò nei prossimi mesi. Ho la famiglia a Indianapolis, una figlia e un figlio. Il maschietto di 8 anni gioca a basket alle elementari e voglio seguirlo”.