D’Auria: Perdite attorno ai 200.000 euro. Non possiamo aspettare gli aiuti della FIP

Le parole del presidente del Kleb Basket Ferrara

La redazione di SuperNews intervista il presidente del Kleb Basket Ferrara Francesco D’Auria. Tra i vari argomenti di discussione, l’umore della società dopo la chiusura del campionato, i danni economici subìti e l’eventuale ripartenza dell’attività agonistica. D’Auria conclude, infine, con una personale opinione su quali debbano essere le basi per un nuovo futuro del basket.

Come è stata accolta dalla società la decisione della chiusura del campionato?
Credo sia stata una decisione saggia e giusta. La Serie B aveva già avanzato la richiesta alla FIP dell’annullamento del campionato, e la Federazione l’ha accolta. Al contrario, noi ci siamo adattati all’A1, aspettando fino alla fine per capire se ci fossero margini per una ripresa. Tuttavia, è subentrata la consapevolezza dell’impossibilità di continuare la stagione, quindi abbiamo accettato la decisione.

Siete fiduciosi di una ripresa dell’attività entro il 18 maggio, data indicata dal presidente del Consiglio Conte?
Il presidente Conte, dal mio punto di vista, ha fatto un’analisi corretta della situazione. Mi aspettavo che la ripresa dell’attività fosse ancora più lontana del 18 maggio, quindi sono contento. Il nostro sport prevede il contatto fisico, per questa ragione ci stiamo informando con esperti di impiantistica tecnologica per capire come attuare eventuali piani di sanificazione del palazzetto, controllo delle temperature e tutto ciò che serve per mantenere le norme sanitarie.

A quanto ammontano le perdite economiche della società?
Le perdite non sono inferiori ai 100.000 euro. Abbiamo degli sponsor che hanno sospeso il pagamento, e non sappiamo se porteranno a termine l’impegno economico preso con la società. Inoltre, l’assenza degli incassi derivanti dalle partite dei playoff risulta un altro fattore di perdita. Ci aggiriamo, quindi, intorno ai 200.000 euro di danno. Tuttavia, adesso è il momento di rimboccarsi le maniche e aiutarsi a vicenda. Non possiamo restare ad aspettare che il Coni o la FIP ci rimborsino le perdite economiche, perché non succederà mai, nè che gli sponsor ci vengano a cercare chiedendoci la partnership. Bisogna creare dei nuovi modi per fare marketing.

Di cosa ha bisogno la pallacanestro per riprogrammare il futuro?
Ci vogliono sicurezze sui tempi di ripartenza e su come poter garantire una ripartenza a porte aperte. Bisogna rimanere lucidi, attendere che si trovi l’antidoto per sconfiggere il CoVid19 e ripartire con il campionato anche a dicembre, senza avere fretta.