Datome: “Grazie al basket sono chi sono oggi”

Credit: Ciamillo & Castoria
Credit: Ciamillo & Castoria

L'emozione del capitano azzurro alla fine della sua ultima partita da giocatore in Italia, l'amichevole contro Portorico a Ravenna

Tanta emozione e tante parole per Gigi Datome in zona mista al termine della sfida tra Italia e Portorico, l’ultima giocata nel nostro paese dal capitano azzurro.

Sul gruppo azzurro: “La nostra identità è chiara come lo sono le gerarchie e i giocatori di riferimento. Cambieranno gli avversari – nel girone affronteremo squadre diverse tra loro – speriamo di andare avanti, sappiamo che per farlo dovremo alzare il livello. Credo che abbiamo fatto le cose bene, in partite ma anche in allenamento. L’atteggiamento è sempre stato quello giusto. I giovani sono seri, hanno la faccia giusta. Si impegnano, sono ambiziosi, rispettosi dei ruoli ma scalpitano per prendersi il posto che si meritano. Hanno l’atteggiamento giusto per stare in questo gruppo. Il futuro è loro, dipende da loro.

Sulla serata: “Durante gli inni mi sono commosso, mi rendo conto che tante cose sono l’ultima volta. L’ultimo inno in Italia, l’ultima partita. Sono cose significative. Adesso ci allontaniamo un po’ e mi posso concentrare di più sulla pallacanestro, voglio dare una mano a questa squadra. Avevo una pressione incredibile sugli ultimi liberi (ride). Oggi tutti hanno giocato per passarmi la palla, non ero abituato. È stata una bellissima festa, i ragazzi mi hanno aiutato con un grande atteggiamento che ci ha portato a vincere bene.

Sulla carriera e la sua conclusione: “È stato un viaggio bellissimo, pazzesco. Mi sono tolto grandissime soddisfazioni. In questi anni ho vissuto grandi esperienze, ho conosciuto mia moglie grazie alla pallacanestro. Devo sicuramente dire grazie a tutti quelli che mi hanno aiutato, al nostro sport. È grazie a lui che sono quello che sono oggi. Anni fa, quando pensavo a come finire, riflettevo che mi sarebbe piaciuto chiudere con la Nazionale perché significa smettere da giocatore di alto livello. Sono felice di avere smesso ad alto livello. Mi rendo conto che sono fortunato, ma c’è anche del merito perché ho lavorato tanto e ci ho messo impegno e serietà. Vivo qualcosa di raro, mi godo ogni cosa e sono grato a tutti. Vivere un’estate con questo gruppo è bellissimo, finire la carriera con un bel ricordo è la cosa più bella. Sarà comunque stata una bellissima ultima estate”.

Sull’ultimo miglio: “Le motivazioni ci sono sempre, non dipende dal passato. Negli anni le occasioni vere le abbiamo perse per dettagli, al supplementare. Il basket è così. Cerco di fare il meglio per questo gruppo speciale, lo sento che dopo tanti anni è un gruppo speciale. Mi auguro che questi ragazzi siano in grado di ritagliarsi un’emozione indimenticabile”.