Dan Peterson: Sono un nostalgico. Vorrei rivedere due, massimo tre non-italiani per squadra

Dan Peterson: Sono un nostalgico. Vorrei rivedere due, massimo tre non-italiani per squadra

Valerio Bianchini intervista Dan Peterson, che sabato festeggerà i suoi 85 anni

Valerio Bianchini intervista Dan Peterson, che sabato festeggerà i suoi 85 anni. Ecco alcuni passaggi.

SULL’ARRIVO IN ITALIA

«Il Cile è stato fondamentale per il mio successo qui in Italia. Lì ho imparato tre cose: vivere fuori dagli Usa, imparare lo spagnolo, così ho cominciato a parlare italiano dopo pochi giorni a Bologna, e capire il basket Fiba, quindi non ho perso tempo per comprendere la realtà della Serie A. Oh, il primo impatto è stato tremendo… Ho intuito subito che si trattava di un livello altissimo. Per me è stato come trovarmi in Nba»

SUI PLAY

«Dammi un Marzorati o un D’Antoni oggi e spacco il mondo! Guarda Milano con Sergio Rodriguez. Guarda la Virtus con Milos Teodosic. Sono geniali. Sanno giocare e sanno far giocare gli altri. Trasmettono fiducia e sicurezza ai compagni e ai loro allenatori. Ho basato tutta la mia carriera sul playmaker».

SUL BASKET DI OGGI

«Alcune premesse. Primo: preferivo i 30″ per permettere lo schema e l’opzione. Oggi, finisce tutto in uno-contro-uno e molti tiri forzati. Secondo: amavo l’area dei tre secondi trapezoidale! Terzo: non sono tifoso del tiro da tre. Mi possono dare dell’anacronistico ma è così. Nessuno tira dalla media distanza, fuori dall’area dei 3″ e dentro la linea dei tre punti. Così si rinuncia a oltre 50% della zona offensiva! Un delitto. Poi, abbiamo perso il palleggio-arresto-tiro e il tiro in sospensione, usati da pochi giocatori oggi. Abbiamo perso anche il grande movimento in attacco. Difendere contro le squadre di Gamba, Taurisano o Zorzi, che erano sempre in movimento, è stato un incubo. Poi, io sono un nostalgico. Amavo l’idea di avere giocatori italiani in squadra. Vorrei vedere un ritorno a due, massimo tre, non-italiani in squadra. La Nazionale avrebbe giocatori di livello per le grandi manifestazioni della Fiba. Opinione personale».