Dame Lillard, in estate incontro a L.A. con LeBron James ed Anthony Davis

Lillard ha deciso di riprovare a vincere a Portland, l'unico team della sua carriera da professionista

Dopo la sconfitta con i Denver Nuggets – privi del backcourt titolare- nel primo turno degli scorsi playoff, il fin lì solidissimo rapporto tra Dame Lillard e i Portland Trail Blazers ha iniziato a scricchiolare.

Il playmaker da Weber State ne ha parlato chiaramente, esponendosi in prima persona nel definire il roster non competitivo per puntare al titolo NBA.

“Non possiamo puntare ad essere una contender se perdiamo al primo turno con un team privo di 2 dei suoi migliori 3 o 4 giocatori”.

Parlando con Chris Haynes di Yahoo Sports, Lillard racconta di un incontro a Los Angeles durante la offseason, a casa di LeBron James, un pranzo con il Prescelto ed Anthony Davis.

“LeBron mi ha chiesto cosa pensassi della mia situazione a Portland, e io gli ho risposto nello stesso modo di sempre. Il mio obiettivo è di giocare per una squadra in grado di competere per l’anello. Non mi ha detto in maniera esplicita di venire a Los Angeles, e non mi ha detto niente che non sapessi già. Gli ho risposto: “So che se dovessi giocare con voi due, so bene che funzionerebbe…”.

Dame però ha deciso di non esplorare fino in fondo l’opzione gialloviola. Il motivo? La sua intenzione di non far parte di nessun tipo di ‘superteam’.

“Gli ho detto ‘non so se questo è il percorso giusto per me’, più o meno la conversazione è finita così”.

Per Haynes, durante l’estate i Lakers avrebbero considerato di tentare l’assalto al playmaker, salvo poi spostare il mirino su giocatori più facilmente raggiungibili sul mercato.

Lillard spiega di nuovo i suoi dubbi:

“Ero nella posizione in cui mi chiedevo se stessimo davvero cercando di vincere un titolo a Portland. Voglio far parte di qualcosa in cui vincere un titolo è la missione di tutti. Per questo chiedevo alla mia squadra: ‘È quello che stiamo davvero cercando di fare? Cosa stiamo facendo per dimostrare che è ciò che vogliamo veramente?’ Queste erano le mie domande e le ho presentate in quel modo. Tipo, ‘Cosa stiamo facendo? Come facciamo a dire onestamente che vogliamo vincere tutto? Quali passi stiamo facendo?’ Avevo solo una decisione da prendere”.