Dal professor Pieri a Ricky Pittis, la storia del numero 7 di Arturas Gudaitis

La storia di alcuni dei numeri di maglia più significativi dell’esistenza dell’Olimpia prosegue con il numero 7 che attualmente è sulle spalle di Arturas Gudaitis.

Il numero di Arturas Gudaitis doveva essere il 7 dall’inizio della sua esperienza milanese, ma nelle ultime stagioni ha avuto una vita “movimentata”. Il 7 era infatti il numero scelto da Bruno Cerella nel 2013 quando è arrivato a Milano. Nel 2016 però era passato sulle spalle di Ricky Hickman, appena arrivato all’Olimpia, così Cerella si era spostato sul 30. Ma Hickman è rimasto a Milano un solo anno, così quando se n’è andato l’ha lasciato a Davide Pascolo che a sua volta aveva trascorso una stagione con il 14 che ricordava il giorno di nascita. Anche Pascolo però l’ha indossato appena un anno, permettendo a Gudaitis di impossessarsene dopo una stagione vissuta con il 77.

La storia del numero 7 è una storia nobile: l’hanno indossato tra gli altri anche Preston Shumpert e Malik Hairston, che è stato anche Capitano dell’Olimpia con quel numero. Ma due giocatori emergono su tutti: Gianfranco Pieri e Riccardo Pittis. Pieri arrivò a Milano da Trieste a 18 anni, nel 1955, e ha giocato nell’Olimpia fino al 1968 (poi ha chiuso la carriera giocando due anni a Gorizia). È stato uno die più grandi playmaker italiani di sempre, alto (1.90), elegante, con tante armi a sua disposizione. L’Olimpia lo volle dopo una partita in cui a 17 anni segnò 34 punti, convincendo Il Principe Rubini – allenatore e giocatore fino a quel momento – a smettere di andare in campo. Quel giorno lo marcarono tutte le stelle dell’Olimpia anni ’50, ma nessuno ebbe successo. Così Pieri venne acquistato e siccome gli cambiarono ruolo spostandolo in regia, lui che era abituato a giocare da ala, all’inizio ebbe anche difficoltà di adattamento. Ma i dubbi sono durati poco: Pieri ha vinto da titolare nove scudetti e la Coppa dei Campioni del 1966. Ha anche giocato due Olimpiadi, a Roma nel 1960 e a Tokyo nel 1964.

Per rivedere un “numero 7” storico avremmo dovuto attendere Riccardo Pittis, prodotto delle giovanili Olimpia che vanta 269 presenze e 2570 punti in maglia biancorossa nel campionato di Serie A. Pittis è stato uno dei membri della squadra del Grande Slam del 1987, ma aveva 19 anni e giocava poco, e poi è diventato un elemento chiave dalla panchina nel 1988 quando l’Olimpia rivinse la Coppa dei Campioni. Pittis ha segnato 563 punti anche nell’equivalente dell’attuale EuroLeague con la maglia di Milano. Partito Pittis, il 7 è stato indossato anche da Gregor Fucka, che vinse lo scudetto e la Coppa Italia del 1996 con l’allora Stefanel. Nel 1996/97 Fucka fu il capocannoniere della squadra che si fermò ad una partita dalle Final Four di EuroLeague a Roma nonostante la perdita a metà stagione del playmaker titolare Nando Gentile. In quella stagione europea Fucka segnò 344 punti in 22 gare.

Fonte: Ufficio Stampa Ol.