DailyMail: La vita di Brittney Griner potrebbe essere in pericolo

Griner è stata condannata a 9 anni di reclusione

Come noto, Brittney Griner è stata trasferita in una colonia penale russa, per scontare i 9 anni previsti dalla condanna per possesso di droga.

Diversi media hanno indagato sulle condizioni cui le detenute sono costrette a sottostare in queste strutture, ed il quadro che ne viene fuori non è di certo rassicurante per chi tiene al futuro della giocatrice statunitense.

Secondo il DailyMail la vita della Griner potrebbe essere in pericolo: “In primo luogo, sarà vista da tutti come una minaccia perché è gay e poi perché è americana. Rischia di essere aggredita nei bagni e di sentire insulti che nessuno dovrebbe mai sentire… Il governo russo ha insegnato alla sua gente molto tempo fa che gli americani sono il nemico dell’umanità”.

Nadezhda Tolokonnikova nel 2013 raccontò a The Guardian i motivi per il suo sciopero della fame nella colonia penale n. 14. Ne riportiamo alcuni passaggi:

“Sono convinta che sia l’unica via d’uscita dalla mia situazione attuale. Non resterò in silenzio, rassegnata a guardare i miei compagni di prigionia crollare sotto lo sforzo di condizioni simili alla schiavitù. Chiedo che l’amministrazione della colonia rispetti i diritti umani; vogliamo essere trattate come esseri umani, non come schiavi…..Lavoravamo 16-17 ore al giorno, dormendo al massimo 4 ore a notte.

“Un anno fa, prima che arrivassi qui, una donna zingara della terza unità è stata picchiata a morte. È morta nell’unità medica del PC-14. L’amministrazione è riuscita a insabbiare il fatto: la causa ufficiale della morte è stata un infarto. In un’altra unità, le nuove sarte che non riuscivano a tenere il passo delle altre venivano spogliate e costrette a cucire nude. Nessuno osa lamentarsi con l’amministrazione, che si limita a sorridere e a rimandare la prigioniera nell’unità, dove la “spia” verrà picchiata dalle altre detenute per ordine della stessa amministrazione. Il ‘nonnismo controllato’ è un metodo conveniente per costringere le prigioniere a una totale sottomissione ai loro abusi sistematici dei diritti umani”.

Accesso limitato all’assistenza sanitaria, lavoro estenuante e abusi da parte di detenuti e personale sono solo alcune delle cose che Griner dovrà affrontare nella colonia penale secondo Olga Romanova, fondatrice del gruppo di difesa dei diritti carcerari Russia Behind Bars.