Cremona, Cavina: “Napoli trasferta stimolante, squadra in grado di accendersi”

Cremona, Cavina: “Napoli trasferta stimolante, squadra in grado di accendersi”

Così il coach della Vanoli ha presentato la sfida in programma domenica sul campo dei partenopei

Domenica 24 novembre alle 18:00 la Vanoli Cremona sarà di scena sul parquet del PalaBarbuto per affrontare la 9ª giornatadi Serie A LBA contro Napoli Basket. Coach Demis Cavina ha presentato la partita presso Gabetti Franchising Cremona, agenzia immobiliare di piazza Stradivari, con la responsabile Francesca Gentili.

«A nome mio, dello staff e del nostro titolare Stefano Biaggi, siamo molto contenti di avervi qui in piazza Stradivari nel nostro ufficio per questa conferenza prepartita. Siamo soprattutto molto contenti di rinnovare questa partnership iniziata l’anno scorso e speriamo si possa protrarre più a lungo possibile. Con la Vanoli cerchiamo di condividere valori come lo spirito di squadra, la cooperazione e la condivisione» ha dichiarato Francesca Gentili.

Coach Demis Cavina ha poi presentato il match di domenica a Napoli: «Questa partita avviene in una giornata molto importante: la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Devo dire che questo è un impegno molto importante che dobbiamo veicolare come sportivi, a cui la Vanoli tiene tanto e a cui noi tutti dobbiamo tenere. Tornando al campo, è una partita che si svolgerà in un campo caldissimo, una piazza che ha trovato tanto entusiasmo, che ha cambiato il programma, un nuovo corso per una piazza storica che sta facendo molto bene. È una delle squadre insieme a Reggio e Brescia che ha ambizione ma ha deciso di non fare le coppe pur avendo giocatori di grande qualità. È una squadra che gioca molto bene, efficace, capace di segnare break importanti, che ha già avuto uno scalpo importante come quello di Milano. Una bella sfida, una trasferta stimolante sotto tutti i punti di vista. Quello su cui abbiamo lavorato dal punto di vista tecnico è il fatto di controllare la partita senza far scappare Napoli perché è una squadra capace di accendersi e segnare tanti canestri consecutivi soprattutto in casa. Il nostro compito soprattutto difensivo sarà quello di controllare questa loro capacità di segnare»

Come sta Zegarowski? Come è andata la settimana?

«Marcus Zegarowski sta meglio col piede anche se ha avuto un leggero stato influenzale che sta girando. Abbiamo lavorato molto bene in maniera concentrata festeggiando ieri il Giorno del Ringraziamento – tutta la squadra ha festeggiato insieme alle famiglie a dimostrare quanto è cementato questo gruppo. Penso che la qualità di un gruppo sia proprio quella di farsi trovare pronti, come l’anno scorso mi piace dire che non c’è un quintetto, ci sono tanti ruoli, i leader sono ben chiari ma tutti sono indispensabili e protagonisti alla stessa maniera. Mi piace pensare che chiunque venga chiamato sia pronto; chiaro che a livello di numeri e energie non tutte le domeniche sono uguali, però se riusciamo a dare continuità alla nostra imprevedibilità tecnica è un valore aggiunto perché diamo meno punti di riferimento a prescindere dal fatto che da parte di tuti c’è sempre grande energia e voglia di crescere»

Non sarà una partita comune, anche a causa di quello che è successo quest’estate?

«Mi dispiace molto. Ho ricevuto dai tanti amici napoletani delle informazioni completamente sbagliate rispetto all’accaduto. Nessuno di noi ha preso una decisione, abbiamo preso atto degli eventi anche perché la nostra idea era di giocare. Mi dispiace e sono certo che la partita sia un’altra cosa rispetto a quell’episodio»

Loro hanno ottimi tiratori: la chiave è impedirgli dei tiri facili?

«Sì, e soprattutto non farli correre. Ma hanno anche atletismo diffuso, non è solo il tiro l’aspetto fondamentale. Con loro sarà fondamentale la gestione del ritmo a partire da una difesa determinata e concentrata e precisa»

La partita di Zanotti contro Pesaro dimostra che tutti e 10 sono veramente “in bolla”?

«Mi viene da dire che ne prendo atto, non mi piace parlare dei singolo, soprattutto quando si ha un rendimento sopra le righe mi sembra superfluo aggiungere altro. Ha fatto una partita concreta e citare lui vuol dire citarne 10. Certamente la sua partita domenica è stata di grande sostanza»

Napoli realizza più della metà dei punti dal quintetto. Bisogna andare ad attaccare loro visto che la panchina non è lunghissima?

«La panchina non è lunghissima però è anche vero che Ebeling e De Nicolao in altre squadre giocherebbero altri minutaggi quindi non entro nel discorso della panchina lunga. Noi vogliamo essere lunghi perché vogliamo dar spazio a tutti, perché servono tutti per giocare a una certa maniera. Chiaramente a livello di minutaggi sono abbastanza concentrati, il concetto di attaccare il quintetto è molto teorico. Quello che secondo me è importante è rimanere in partita tutta il tempo senza farli scappare e gestendo il ritmo. I numeri dicono che la concentrazione dei loro punti è condensata in pochi giocatori non ci deve far pensare ad altro se non a essere pronti a difendere sulle loro priorità, e spesso sono contropiedi anche con i lunghi o anche con il tiro da 3 punti. La nostra concentrazione principale è sul ritmo, sul non farli scappare e arrivare a portare la partita in un punto a punto»

Avevi detto che stavi lavorando con i lunghi per riuscire a recuperare più rimbalzi. Da questo punto di vista come procede il lavoro?

«Lo stiamo facendo e ci stiamo concentrando tanto vedendo con lor le partite, devo dire che domenica abbiamo avuto una mano anche dagli esterni, come Andrea Pecchia. Certamente è un’area di miglioramento per noi fondamentale perché nelle nostre caratteristiche abbiamo solo Paul Eboua come lungo atletico verticale ma abbiamo lunghi che possono migliorare sensibilmente questo valore, che è un dato numerico ma che è molto importante nell’economia di una partita e del prosieguo del campionato. Da questo punto di vista domenica abbiamo fatto un ottimo lavoro ed è la strada giusta, è un numero che dobbiamo assolutamente cerchiare insieme a quello delle palle perse perché sono due valori che se positivi possono dare un grande plus in termini di rendimento della squadra»