Daniele Labanti firma sul Corriere di Bologna l’editoriale dal titolo: «Virtus, una regressione da spiegare».
Leggiamo: «Quattro anni fa, alla vigilia della primavera 2021, la Virtus era una società in ascesa che – pur spendendo meno della metà di Milano – sarebbe arrivata a spazzare via l’Armani in finale scudetto con un 4-0. Tutto era semplice: l’azionista di maggioranza investiva per ingaggiare i migliori giocatori sul mercato, grazie a un personaggio come Djordjevic era arrivato Teodosic, c’era l’ambizione di creare una dinastia e di raggiungere l’Eurolega per scalarla.
Poi sono cominciati i guai: Zanetti ha litigato con Djordjevic e non ha più voluto saperne, poi è finito l’amore con Scariolo che era arrivato per svolgere un programma cambiato d’improvviso e in tutta fretta perché troppo costoso e troppo affollato nel suo timone, poi ha rotto con Baraldi accusandolo in pratica di essere la fonte di ogni problema. Intanto la regressione è stata inesorabile».
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