La cavalcata nella Frecciarossa Final Eight è stata un capolavoro sinora per il Bertram Derthona Basket Tortona allenato da coach Marco Ramondino. Un club che nel 2009 era ancora in C2, nel 2010 in C1, nel 2015 in A2 e con il primo trofeo ufficiale vinto nel 2018 (Coppa Italia LNP).
Dietro ai successi sul parquet dei vari Macura, Mascolo, Daum, Filloy, Sanders c’è Marco Ramondino, allenatore campano classe 1982, nativo di Avellino e alla prima vera esperienza al massimo livello nazionale dopo gli anni come viceallenatore tra Avellino, Salerno, Battipaglia, Jesi, Teramo, Bianccoblù Bologna, Veroli e il quadriennio di Casale.
Il bello di una Final Eight è che un evento così compresso non ti dà respiro, proiettandoti immediatamente verso la partita successiva. Da una finalista dello scorso campionato all’altra, da Virtus Segafredo Bologna ad A|X Armani Exchange Milano.
“Non siamo venuti qui per sognare ma per giocare come sappiamo, davanti a una bella cornice di pubblico, proveremo a scrivere la storia superando la squadra più forte, sarebbe il suggello di un grande torneo – riporta Andrea Tosi su “La Gazzetta dello Sport” -. Dopo avere battuto la Virtus adesso ci proviamo con Milano. Per noi è come giocarsi il Super Bowl”.
E chissà se la Bertram cercherà di cambiare il fine di una storia che ha dei punti in comune con i Cincinnati Bengals, la formazione che ha raggiunto l’atto conclusivo nell’ultima stagione di NFL nonostante un gruppo squadra giovane e non abituato a certi palcoscenici. Certo, la storia della franchigia dell’Ohio si è chiusa con una sconfitta all’ultimo respiro contro i più rinomati Los Angeles Rams (23-20 il punteggio conclusivo). Certamente coach Ramondino cercherà di vendere cara la pelle contro una delle squadre miglior d’Europa come l’A|X Armani Exchange, per aggiungere a questo sogno un lieto fine incredibilmente da favola.
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