Una brutta partita e una sconfitta casalinga cocente per la Givova Scafati di coach Matteo Boniciolli contro l’Happy Casa Brindisi. Per i sogni playoff dei campani questa era una partita da vincere, e la pressione, secondo coach Boniciolli, non è stata gestita bene:
“Sono cresciuto in un mondo in cui l’educazione era diversa e i miei genitori una volta mi dissero, dopo aver rotto una cosa in casa: “Chi rompe paga e i cocci sono suoi”. Abbiamo commesso un grave errore, siamo stati schiacciati dalla pressione e dalla tensione di dover vincere. La responsabilità è mia che non sono riuscito a toglierla ai giocatori, perchè eravamo consapevoli di quanto valeva per tutti noi. Tutto il primo quarto i giocatori non riuscivano a rompere il fiato per il peso delle aspettative. Non siamo riusciti a godere di questa pressione, ma l’abbiamo soltanto subita. Abbiamo giocato al 30% delle nostre possibilità, con i dovuti meriti da dare a Brindisi. Noi abbiamo fatto il danno e ora dobbiamo rimediare. Abbiamo 6 partite, di cui solo una apparentemente impossibile contro Milano, che è comunque stata battuta qui quando c’era Sacripanti, ma altre 5 partite giocabili.
Siamo in una situazione su cui non vogliamo adagiarci. Ricordiamoci che il danno che abbiamo fatto è reale, per cui ora si tratta ora di lavorare questo mese rimanente per cercare di rimediare a tutto ciò. Siccome ho la presunzione di conoscere con chi lavoro, sono convinto che possiamo fare meglio, perchè siamo consapevoli di aver fatto una partita orribile.
La squadra ha provato a fare quello che avevamo concordato, ma non ci è riuscita, e l’aspetto mentale è un aspetto sempre più importante e preponderante a questi livelli. Rispetto a noi Brindisi gioca leggera, perchè hanno giocatori, come Bartley e Washington, che non c’erano quando le cose andavano male e per loro le cose possono solo migliorare, quindi tutto ciò che ne verrà di buono sarà tanto di guadagnato. Noi invece, che possiamo lottare per un posto ai playoff, eravamo molto più tesi. Adesso è nostro compito restituire a pubblico e proprietario la fiducia che ci hanno sempre dato. È chiaro che è una brutta battuta d’arresto, ma non ci si deve flaggellare e con allenamenti e lavoro si può migliorare.”
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