Ciani: Stiamo lavorando molto bene. Prendiamo lo stop come uno stress-test

Credit: Ciamillo & Castoria
Credit: Ciamillo & Castoria

Il coach di Trieste: Lever in campo dimostra ben più dei suoi 22 anni; Konate e Sanders sono sempre molto attenti a chiedere e informarsi....Siamo molto fiduciosi

Una settimana di ritiro a Lasko che si è conclusa in un modo decisamente inaspettato quella che si lascia alle spalle l’Allianz Pallacanestro Trieste, che ha dovuto rimandare di qualche giorno il primo test match stagionale a causa di una positività al Covid-19 di uno dei suoi tesserati.
Un contrattempo che di certo non fa piacere a coach Franco Ciani, impaziente di vedere convertiti sul campo i primi input offensivi e difensivi provati in allenamento, ma che non impensierisce il tecnico friulano che traccia un bilancio positivo del percorso svolto fino a questo punto:

“Senza dubbio le sensazioni positive della prima settimana di lavoro sono state confermate durante il ritiro, in primis per quel che riguarda la capacità e la voglia del gruppo di stare assieme, di cementare i rapporti. Sotto il profilo tecnico sono altrettanto soddisfatto. Sono aumentati i carichi di lavoro, ma potendo contare su una struttura come quella di Thermana Lasko e sulle temperature decisamente favorevoli siamo stati in grado di assorbire bene la fatica delle prime settimane di allenamenti inserendo gradualmente sempre più intensità e ritmo nel fare le cose. Avevamo bisogno di guardarci negli occhi e riconoscerci sul campo, nei movimenti, e questo è un risultato che stiamo via via raggiungendo. Peccato interrompere prima del tempo, ma stiamo lavorando per recuperare questa situazione. Nonostante il contrattempo cercheremo di dare continuità al lavoro, anche perché siamo ansiosi di giocare, non tanto per il significato della partita in sé, ma perché la partita contro avversari che non si conoscono è tappa fondamentale per ogni squadra, in particolare per una squadra rinnovata come la nostra”. 

È evidente che sotto al profilo della programmazione la positività di un giocatore non ci voleva, perché ci rallenta. Dal punto di vista emotivo ha una sua incidenza perché era sensazione di tutti di esserne ormai usciti visto quello che abbiamo passato la scorsa stagione. Credo però che la volontà di fare bene, dare il senso che merita alla prossima stagione, sia indubbiamente molto molto più forte. Prendiamolo come una sorta di sorta di stress test, di prova per vedere la capacità di vivere le emergenze senza perdere l’obiettivo. D’altronde rimanere senza due giocatori (Campogrande sta recuperando bene) è una situazione emergenziale che ci si può trovare a vivere al di là del Covid. Dobbiamo cogliere gli spunti utili anche in questo caso”.

“Parlando dei giocatori, posso confermare l’impegno eccellente da parte di tutti. Prima del ritiro ho parlato di esperienza di giocatori che conosciamo bene, dai quali ho avuto ovviamente ottime risposte, e di giocatori che invece dobbiamo tutti imparare a conoscere: anche di questi ultimi ho apprezzato moltissimo l’atteggiamento. Per esempio di Lodo impressiona la motivazione straordinaria che gli fa mettere sempre il 110% nelle cose che fa; Lever conosce bene il basket italiano e in campo sembra un giocatore che dimostra ben più dei suoi 22 anni; i due stranieri (Konate e Sanders ndr) sono sempre molto attenti a chiedere e informarsi, a voler capire e sapere quello che è il loro rendimento. Sfruttando la loro disponibilità a imparare e a mettersi in gioco dovremmo essere noi bravi ad abituarli al nostro modo di lavorare e di stare in campo, il loro impatto sarà determinante. In quest’ottica iniziare a giocare qualche partita, con tutte le pressioni che ne derivano, non farà altro che accelerare questo processo di apprendimento. Siamo molto fiduciosi”.