Casarin: “La parola che vorremmo fosse il refrain di questa stagione è entusiasmo”

Si è aperta la stagione per la nuova Reyer Venezia: le dichiarazione del presidente Federico Casarin

Inizia il cammino della nuova stagione dell’Umana Reyer Venezia. Il numero uno del club oro-granata il presidente Federico Casarin ha presentato la squadra.

“Quest’anno il club festeggia il 150esimo anniversario dalla sua fondazione e questo sarà uno stimolo in più. In questa stagione avremo una squadra nuova. Abbiamo cambiato ben 9 giocatori e quindi è stato un mercato diverso da quello degli scorsi anni, dove abbiamo cercato sempre di mantenere il gruppo che ci ha dato grandi soddisfazioni. La parola che vorremmo fosse il refrain di quest’anno è entusiasmo: dovremmo avere entusiasmo, dare grande entusiasmo e vivere di entusiasmo perché affrontiamo una stagione importante che ci vuole vedere protagonisti sia in Italia che in Europa come abbiamo sempre fatto in questi sedici anni regalando soddisfazioni, divertimento e grandi emozioni ai nostri tifosi”

 

Il mercato giocatori è stato sontuoso, avete firmato giocatori di alta Eurocup ed Eurolega tre di quali provenienti dal campionato spagnolo. Come siete riusciti a fare un mercato così importante e qual è stata la trattativa più complicata?

“Questo è stato un mercato importante e il ringraziamento iniziale va alla proprietà, perché spesso ci si dimentica che per fare dei campionati da protagonisti serve una proprietà di qualità e anche tanti partner che ci danno una mano in quest’avventura. I giocatori vengono qui perché Venezia è una città importante, perché c’è una proprietà solida, perché c’è un organizzazione di prima fascia. Ma chiaramente i giocatori hanno dei costi importanti che devono essere poi sostenuti dai nostri partner, sponsor e proprietà. La trattativa più difficile – forse – è stata quella per Derek Willis perché è un giocatore particolare; aveva molte offerte sia da team di Eurolega che dalla Spagna. Ha scelto noi per la qualità dello staff tecnico, per l’organizzazione della Reyer, per la città di Venezia e perché quando ha giocato a Brindisi ha apprezzato tante cose che Venezia e la Reyer gli hanno fatto vedere”.

 

Avete alzato il budget a disposizione?

“Senza dubbio per ottenere certi giocatori, per esempio Willis, Spissu, Tessitori, Freeman e Moraschini, ma in generale tutta la squadra, alzando il livello rispetto alle scorse stagioni il budget a disposizione per il mercato è aumentato. Il nostro metodo di lavoro nella ricerca dei giocatori, parte da uno studio degli atleti che riguarda sia la parte tecnica, sia quella di scouting. I giocatori che sono arrivati per noi sono tutte prime scelte. Per nostra filosofia di lavoro, il mercato si fa su una rosa di giocatori importanti per ogni ruolo e poi si cerca di prendere il giocatore che più si adatta alle caratteristiche di squadra ma anche di organico. Con Walter abbiamo cercato di comporre una squadra che fosse il più completa e competitiva possibile”.

 

Gli addetti ai lavori, ancora una volta, danno Milano e Virtus Bologna come le grandi favorite per il titolo. Vi sentite così distanti da loro?

“In questi due anni, Milano e Virtus Bologna hanno dimostrato di essere squadre importanti. Con grande serenità dico che non siamo partiti da favoriti neanche negli anni in cui abbiamo ottenuto risultati importanti. Quindi ripartiamo con entusiasmo, con una squadra che prima di tutto vuole conoscersi, con l’ambizione di essere protagonisti e soprattutto con la convinzione di dare soddisfazioni”.

 

Quest’anno c​​​​​i sono stati cambiamenti anche nella parte dirigenziale del club. Quale sarà il nuovo ruolo di Mauro Sartori?

“Mauro rimane nell’Umana Reyer Venezia, avrà un ruolo più di scouting nella prima squadra per quanto riguarda la parte giovanile. Personalmente mi aiuterà nella parte amministrativa di EuroCup e di Federazione di Lega e quindi si occuperà anche nella parte manageriale e mi sosterrà in questo”.

 

Quali sono gli obiettivi di questa nuova stagione?

“Il nostro obiettivo è quello di ben figurare e di essere protagonisti. La stagione si vive durante l’anno e quindi è difficile dire già alla partenza come si svilupperà. Ricordo il 2020, in cui abbiamo interrotto la stagione a marzo dopo la vittoria in Coppa Italia e la vittoria strepitosa in EuroCup a Brescia. In quel momento avevamo una condizione straordinaria ed eravamo pronti ad andare a Malaga per giocarci l’’Eurocup con l’Unicaja e poi giocarci il campionato. Quindi dipende molto da come si evolve la situazione fisica, tecnica e di conoscenza dei nuovi arrivati. Poi come sempre sarà il campo a determinare i risultati”.

 

Da dove nasce l’idea di questa nuova Reyer?

“Dopo la scorsa stagione la proprietà ha avuto la voglia di rilanciare una nuova sfida. Per rilanciare bisogna però avere la capacità, la disponibilità ma anche la voglia di farlo. In questo abbiamo dimostrato di crederci, come credevamo nel progetto dello scorso anno e poi ci sono state alcune situazioni negative che non ci hanno permesso di raggiungere i nostri obiettivi. Per quanto riguarda la voglia di rilanciare ci sarà sempre; conosco la proprietà e la mentalità di voler essere protagonista. L’umiltà però è un aspetto importante il che non vuol dire abbattersi, ma rispettare l’avversario ed essere consci del proprio valore.”

 

Quest’anno il precampionato sarà ricco di sfide prestigiose, una su tutte la sfida che siete riusciti ad organizzare qui al palasport Taliercio con l’Efes Istanbul bi-campione d’Europa. A livello organizzativo come siete riusciti a costruire un precampionato così di grande rilievo?

“Lo sviluppo e la credibilità che abbiamo ottenuto in questi anni ha fatto si che una squadra come l’ Efes, bi-campione d’Europa, abbia accettato l’invito di venire a giocare una partita di precampionato. Tengo a precisare che non è una partita di trasferimento. Questo significa che aumenta ancora di più il prestigio di questa sfida e per questo ringrazio la società dell’ Efes. Chi ci ha aiutato in questo, è stato il nuovo team manager della squadra femminile Pietro Scibetta che è stato il fautore di questa possibile amichevole. Siamo contenti di poter ospitare una squadra di questo lignaggio al palasport Taliercio, per regalare anche ai nostri tifosi un match contro una squadra che ha scritto la storia recente del basket Europeo”.

 

Il Taliercio pieno potrebbe darvi quella spinta in più che negli ultimi due anni non avete avuto?

“Il nostro pubblico è sempre stata la nostra arma in più. Quando il Taliercio è pieno il nostro sesto uomo crea una bolgia che dà grande carica e soddisfazione nel giocare in un ambiente caldo. Negli ultimi due anni la capacità degli spettatori è stata limitata e poi c’è stata della diffidenza degli appassionati nel venire al palasport a causa del Covid. Ci aspettiamo che già dalla sfida contro l’Efes ci sia il pubblico delle grandi occasioni perché la sfida lo merita e perché la nostra società e la squadra merita questa soddisfazione considerando che da sempre è parte integrante di questa città. La nostra idea è di essere una società che sia parte integrante della realtà territoriale e sociale della città di Venezia”.