Boston è in crisi. Psicologica, tecnica, e forse anche fisica. I Celtics, freschi campioni NBA e forti di 61 vittorie in regular season, si ritrovano incredibilmente sotto 0-2 nella serie contro i New York Knicks. Due gare, due crolli nel quarto periodo, due sconfitte che lasciano attonito un gruppo che sembra non capire come sia finito in questo baratro.
“Essere avanti di 20 in entrambe le partite e non vincerle è inaccettabile”, ha dichiarato Jaylen Brown, che in Gara-2 ha chiuso con 20 punti ma 6 palle perse e un disastroso 1 su 7 al tiro nel secondo tempo.
Dopo aver sprecato un +20 in Gara-1, culminato con una sconfitta all’overtime, i Celtics si sono fatti rimontare da un altro vantaggio consistente in Gara-2: +16 a inizio quarto periodo, poi il vuoto. New York, guidata ancora una volta da uno straordinario Jalen Brunson, ha messo a segno un parziale di 23-6 negli ultimi otto minuti e mezzo, strappando una vittoria per 91-90 al TD Garden.
I numeri del disastro sono impietosi: Boston ha segnato solo 17 punti nel quarto periodo, tirando 5 su 24 dal campo (21%) e 2 su 11 da tre. Peggio ancora se si guarda alle due partite complessive: 4 su 26 da tre nei quarti periodi, 3 su 20 nei momenti clutch (ultimi 5 minuti con partita in equilibrio). Tatum e Brown, la coppia simbolo della franchigia, combinano un 1 su 12 in queste situazioni.
Nel finale, la storia si ripete: in Gara-1 è Brown a perdere palla nell’ultimo possesso, strappata da Mikal Bridges; in Gara-2 tocca a Jayson Tatum, che si incarta su un raddoppio e forza un passaggio intercettato dallo stesso Bridges, lasciando che l’ultima chance svanisca senza che coach Joe Mazzulla chiami timeout.
“Abbiamo creato buoni tiri, ma abbiamo commesso errori in momenti cruciali. Abbiamo avuto la possibilità di vincere entrambe le partite, ma non abbiamo fatto le giocate giuste”, ha spiegato Mazzulla. Ma il suo mancato timeout nell’ultima azione fa discutere.
Kristaps Porzingis, rientrato solo a metà dopo aver saltato la seconda parte di Gara-1 per un malessere, ha ammesso: “Non mi sento bene. Fa male sapere che sta succedendo proprio adesso. Ma chi se ne importa? Nessuno si sentirà dispiaciuto per noi”.
Nemmeno il TD Garden ha potuto offrire conforto: una sirena antincendio ha costretto all’evacuazione dell’impianto nel post-partita, evitando a Tatum il confronto con la stampa. Il simbolismo di un allarme rosso, mentre tutto intorno ai Celtics brucia, è fin troppo evidente.
I Celtics, invece, sono in cerca d’identità. E di risposte. In fretta.
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