Banchi: La qualificazione ai mondiali con la Lettonia? Il successo più importante della mia carriera

Credit: Ciamillo & Castoria
Credit: Ciamillo & Castoria

Banchi da una ventina di giorni siede anche sulla panchina del SIG Strasburgo

Luca Banchi, coach della Lettonia e del SIG Strasburgo, ha rilasciato una lunga intervista a gazzetta.gr.

Ne riportiamo alcuni passaggi.

Sull’importanza della qualificazione ai mondiali con la Lettonia rispetto ai successi ottenuti in Italia a Siena e Milano.

“Penso sia il numero 1! Nei casi che hai citato, Siena e Armani Milano, la parte più difficile è stata quella di essere all’altezza dei pronostici e delle grandi aspettative. Quindi, in un certo senso, lavoravo su programmi che erano già vincenti. La sfida più grande è stata quella di mantenere Siena a quel livello. Abbiamo vinto il campionato e la Coppa Italia, anche se il budget era inferiore a quello degli anni precedenti e 9 dei 12 giocatori della stagione precedente erano già andati via. A Milano lo scudetto è arrivato dopo 20 anni di digiuno. Il roster e il budget di Armani ci hanno messo in una posizione in cui non c’era spazio per sbagliare. In Lettonia, la missione è stata chiaramente più difficile perché abbiamo scelto la strada più difficile. Siamo partiti dal basso… Dai pre-qualifiers…. Non c’era fiducia. Era una situazione completamente nuova per me. Nessuno puntava su di noi. È stato probabilmente il compito più difficile della mia carriera e, allo stesso tempo, il traguardo più emozionante”.

Sulla questione naturalizzati in nazionale.

“Credo che la storia parli da sola, basta fare riferimento agli ultimi due EuroBasket. I campioni d’Europa in entrambi i casi avevano un naturalizzato e questo ha dato loro la possibilità di arrivare alla fine del percorso e di avere successo. Dobbiamo essere onesti. La Spagna non avrebbe vinto la medaglia d’oro senza Lorenzo Brown. Stesso discorso per la Slovenia con Anthony Randolph. Ma questa è una possibilità che la FIBA dà alle Federazioni. In alcuni casi penalizza Paesi come la Lettonia. Uno dei motivi per cui la Lettonia non ha partecipato all’ultimo EuroBasket sono state le sconfitte con paesi come la Bulgaria, che aveva in squadra Dee Bost. Ripeto… La FIBA offre questa possibilità e ha senso che le Federazioni la sfruttino. In fondo, partecipare a un Mondiale o a un EuroBasket può fare la differenza, dare forza e opportunità a una Federazione di affermarsi nella propria comunità, di ricevere sovvenzioni, di “gestire” meglio i propri piani e le proprie attività. Il mio parere personale: non mi piace… Ma come devo giudicare? Come appassionato di basket? Come semplice spettatore? Come allenatore? Non mi piace, ma devo mettermi nei panni della Federazione. È una questione di scelte. Si può affrontare il rischio? È quello che ha fatto la Serbia. In breve, un americano può aiutare. A meno che il sistema non venga cambiato, le Federazioni continueranno a offrire passaporti. A tutt’oggi, la Lettonia non sembra favorevole a questa soluzione”.