Banchi: “Il Mondiale ripaga di tutto. Sfidare Scariolo è un dono”

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Le parole ai media italiani del CT della Lettonia, che ha firmato la sorprendente eliminazione della Francia dal Mondiale 2023

da Manila, Filippine – È un Luca Banchi raggiante, quello che viene raggiunto telefonicamente dai media italiani per commentare l’eccellente prima fase della sua Lettonia al Mondiale 2023. Il coach italiano ha firmato la prima grande sorpresa di questo torneo con l’eliminazione della Francia, grande candidata a una medaglia.

“Il passaggio del turno per noi significa tantissimo, perché arrivato a prescindere dalla assenze di punti di riferimento come Porziņģis, Lomažs e Strēlnieks e a torneo in corso quella di Dairis Bertāns”, esordisce Banchi. “Significa che stiamo imponendo un’identità di gioco e di stile solido e credibile anche ad alto livello, a prescindere dai giocatori che mettiamo in campo. Abbiamo ruotato 27 giocatori nelle finestre, in cui abbiamo centrato 15 vittorie su 16 partite. Nonostante le assenze di tre dei nostri migliori giocatori e una potenziale stella assoluta della manifestazione, aver battuto la Francia ed essercela giocata contro il Canada mi fa dire che siamo sulla giusta strada per la costrizione di uno stile riconoscibile. Riusciamo a giocare al nostro ritmo e con le nostre caratteristiche indifferentemente dall’avversario. Molto spesso costringendo proprio gli avversari ad adattarsi a noi. E questo mi rende davvero orgoglioso”. 

“Ho declinato le offerte che mi imponevano di rinunciare al Mondiale”, continua l’allenatore italiano. “Le emozioni che sto vivendo qua sicuramente mi ripagano delle rinunce che ho fatto, al di là che a posteriori possano essere dei rimpianti. Sono nel posto dove volevo essere e sto realizzando quello che sognavo mi accadesse. Adesso sfideremo la Spagna, campione del mondo e d’Europa, guidata in panchina da Scariolo, per me un’autentica ispirazione per la conoscenza che abbiamo sin dai miei primi passi da allenatore, seguendo il suo percorso da CT di una Nazionale. Non nascondo che il primo allenatore che ho consultato, quando ho accettato la panchina della Nazionale, è stato proprio Sergio: volevo confrontarmi, rubargli qualcosa e lui non ha risparmiato consigli. Giocare contro la sua squadra sarà un’ulteriore emozione: e questa esperienza si sta rivelando impagabile. E anche le emozioni che ci stanno trasmettendo i 3000 tifosi arrivati a Giacarta, nessun’altra Nazionale ha così tanti sostenitori al seguito in Giappone, Indonesia o Filippine, e quello che sta succedendo in Lettonia è qualcosa di inspiegabile, indicibile. Non ci sono mai scelte o rinunce che potranno mai farmi rimpiangere l’avere voluto essere qui per rappresentare questo paese e difendere il lavoro fatto negli ultimi due anni con questi ragazzi durante le qualificazioni. Il nostro obiettivo, quello di fare il Preolimpico, lo abbiamo già centrato”.

Il match contro gli iberici, in programma venerdì, consente un minimo di respiro nel calendario della squadra lettone: “Useremo il giorno di riposo per ricaricarci. Due incontri ravvicinati come quelli con Francia e Canada hanno prosciugato le nostre risorse fisiche e mentali, ma io e il mio staff siamo già al lavoro per per preparare le prossime due sfide. Vogliamo continuare nel nostro percorso, fornendo altre due prove di alto livello qualitativo. Purtroppo dovremo rinunciare a Dairis Bertāns: come si è visto col Canada, è un’assenza che ci costa qualcosa nei 40 minuti, in cui dovremo trovare risorse”, dice Banchi.

La sfida di venerdì alla Spagna sarà sicuramente speciale: “Per me, personalmente, significa molto. Per un allenatore italiano è la possibilità di giocare contro la Spagna, la generazione vincente che sta dimostrando di avere un ricambio generazionale di mantenerla ad altissimo livello, e un allenatore come Scariolo”, dice Banchi. “Non ho mai nascosto che lui per me sia stata un’ispirazione. Affrontarlo è un premio, un’opportunità, direi un dono. Quando ho iniziato la mia avventura con la Lettonia sognavo di competere e di confrontarmi con i migliori. E questo Mondiale, condividendo il quotidiano con allenatori come Scariolo, Collet, è fantastico. Al tavolo del Canada, come consulente a dare man forte a un allenatore giovane ma di sicuro avvenire come Jordi Fernández, c’è un monumento come David Blatt, un amico. Essere qui rende un mio sogno realtà: sembrava irrealizzabile, invece adesso sento la carica, l’adrenalina e il senso di responsabilità di dimostrare il valore di questa squadra”.

L’ex allenatore di Siena, Milano, Torino e Pesaro rivolge anche lo sguardo al futuro post Mondiale, che per la Lettonia vuol dire innanzitutto Preolimpico: “Penso che il nostro gruppo abbia dei margini di miglioramento, legati all’età media. Perché se è vero che ci sono veterani come i fratelli Bertāns, ma il core della squadra doveva essere attorno ad una generazione di nati nel 1995/1996 come Porzingis, Šmits, Čavars, Pasečņiks, Lomažs che adesso sono forse al picco della loro maturità cestistica. Qualche infortunio di troppo ci ha privato della loro presenza. I ricambi si stanno dimostrando decisamente all’altezza, quindi vedo in questa nuova generazione di giocatori, ad esempio con i fratelli Kurucs, Zoriks, Žagars, Strautiņš la possibilità di dare ulteriore linfa a questo gruppo, soprattutto in previsione dell’Europeo 2025 che si giocherà anche in Lettonia. La prossima estate, con la partecipazione al PreOlimpico, arriva al momento giusto perché ci sarà la possibilità di aggiungere esperienza al bagaglio di questi ragazzi, arrivando all’Europeo maturando ulteriori esperienze”, dice Banchi che continua. “Penso che ci siano i margini per cui, soprattutto in questa generazione di giocatori, si possano maturare delle esperienze che permettano loro in un prossimo e breve futuro di dare un ulteriore influsso a questa squadra, alzandone il livello di competitività. Il resto lo farà la salute e la fortuna, perché come dimostrato, arrivare a queste manifestazioni non potendo godere di ogni giocatore a disposizione, soprattutto per Paesi così piccoli come il nostro dove abbiamo davvero pochi giocatori professionisti, è tosto. Ogni assenza costa molto, perché non abbiamo così tante opportunità e possibilità di scelta. Arrivare in salute e avere la fortuna di non dover rinunciare a nessuno può fare la differenza. Nel frattempo, ci godiamo il momento, le esperienze che stiamo accumulando, il diritto di poter giocare almeno altre due partite contro grandi squadre come Spagna e Brasile, ci proietta al futuro con grande ottimismo”.

“Questi ragazzi stanno crescendo in termini di credibilità e le performance in nazionale li stanno aiutando ad avere credibilità anche sul mercato”, Banchi conclude. “Squadre e campionati di alto livello che stanno guardando a loro con sempre più grande interesse. Mi fa sperare che ciò che vivranno nel club poi si rifletterà anche sul loro rendimento e sulla loro affidabilità in nazionale. Non dobbiamo perdere di vista il fatto che, nella maggior parte dei casi, abbiamo poco tempo per lavorare sul materiale a disposizione. Dobbiamo cercare di essere bravi come selezionatori a reclutare il materiale che riteniamo più adatto a rendere le squadre performanti e valorizzare le caratteristiche dei giocatori stessi, per renderli funzionali al sistema di gioco della nazionale. Sono molto contento che questi ragazzi maturino anche nei club: esperienze di un livello sempre più alto che daranno benefici anche alla nazionale. Intanto noi ci prendiamo questo palcoscenico perché tra le prossime partite, quelle appena disputate, e quelle che giocheremo tra le finestre di qualificazione all’Europeo e il torneo Preolimpico, serviranno a dare impulso alla nostra campagna in previsione di EuroBasket 2025”.