A|X Armani Exchange Milano: da Shields a Biligha, l’Olimpia eccelle anche a scuola

L'AX Armani Milano, che ha vinto la stagione regolare ed è testa di serie n.1 del tabellone dei playoff scudetto, non ha solo giocatori straordinari ma anche All Star dello studio e dell'applicazione nel mondo reale di ciò che è stato appreso all'università

L’AX Armani Milano, che ha vinto la stagione regolare ed è testa di serie n.1 del tabellone dei playoff scudetto, non ha solo giocatori straordinari ma anche All Star dello studio e dell’applicazione nel mondo reale di ciò che è stato appreso all’università. Shavon Shield, autore della fantastica gara-5 col Bayern che ha portato l’Olimpia alle Final Four di Eurolega dopo 29 anni, quando vestiva la maglia dell’Università del Nebraska, per due anni consecutivi, è stato eletto nel miglior quintetto dei giocatori-studenti delle università americane, un premio (dato dalla CoSIDA), che combina voti a scuola e prestazioni in campo. Laureato in scienze biologiche, Shields, figlio di un giocatore di football convocato 12 volte per il Pro Bowl, è sempre stato molto motivato negli studi: “Se mio padre mi ha insegnato la professionalità in ogni aspetto della vita – racconta Shavon – la mamma mi ha dato la disciplina e il concetto che lo studio fosse comunque il momento prioritario di ogni mia giornata”. Così è stato, ma non è finita qui: “Quando finirò la carriera, tornerò all’università per perfezionare la mia formazione. Poi deciderò il mio futuro: l’importante è fare qualcosa che mi appassioni”.

Molto diversa è la storia di Malcom Delaney, cresciuto in uno dei quartieri più pericolosi e poveri di Baltimora. Se suo fratello maggiore, oggi costretto su una sedia a rotelle perché colpito da 5 proiettili vaganti mentre era alla guida della sua auto, è stata la persona che lo ha tenuto lontano dai guai, già ai tempi dell’università a Virginia Tech si diceva che Malcom stesse prendendo gli studi e il basket come se fosse il Ceo di una azienda. Quindi laurea in business (prodotti e consumatori) che poi, una volta diventato professionista del basket, lo ha portato ad investire i soldi guadagnati nella NBA e in Europa creando qualcosa di proprio: “Gran parte del tempo che mi lascia libero il basket lo occupo per seguire la mia società immobiliare e gli investimenti – racconta -. Non farò lo sportivo per sempre, per me è motivo di orgoglio pensare che sono in grado di dare sicurezza alla mia famiglia”. Non solo: sempre attivo nei programmi di charity, sta cercando di rendere meno dura la vita dei bambini del quartiere di Baltimora dove è nato con donazioni e interventi mirati (ha regalato 400 giubbotti, più guanti, cappelli, calze pesanti quando degli studenti sono stati costretti a frequentare aule dove la temperatura in inverno raggiungeva a malapena i tre gradi).

L’Armani è anche la casa di uno dei 10 giocatori laureati presenti nei roster delle squadre LBA. Paul Biligha (nella foto), già testimonial della Next Generation Educational, s’è laureato online nel 2020 in Scienza e Tecnologia agraria. L’azzurro, nato a Perugia da genitori camerunesi, ha voluto fare della sua tesi un progetto mirato per la sua terra, dove vive ancora la sua famiglia e ha molti amici. “L’argomento della tesi riguarda le energie rinnovabili nell’Africa SubSahariana – dice -. Ho un progetto per evitare che una foresta, la foresta delle scimmie, vicino a Douala venga distrutta per far fronte alle necessità energetiche della popolazione, utilizzando invece energie rinnovabili come le biomasse. Purtroppo la pandemia non mi ha permesso di tornare a casa la scorsa estate e il progetto è ancora allo stato embrionale. Mi piace studiare e continuerò a farlo fintanto che il mio lavoro è il basket”.

Ma il computo dei laureati Olimpia a breve aumenterà, visto che Davide Moretti sta per ottenere quella in Scienze Sociali a Texas Tech, ateneo americano dove ha giocato e studiato fino alla scorsa stagione. Anche Davide è stato segnalato dalla CoSIDA nell’elenco degli All America dei migliori giocatori-studenti degli Stati Uniti. Per lui, come per gli altri dottori che hanno ottenuto la laurea negli Stati Uniti, il percorso continuerà per poterne ottenere il riconoscimento nel nostro Paese. Non va dimenticato che al vertice dell’Olimpia, non solo capo allenatore ma anche presidente delle Basketball Operations, c’è Ettore Messina, laureato in Economia a Ca’ Foscari a Venezia che è stato, poi, insignito di una seconda laurea honoris causa in Scienze Motorie all’Università di Bologna. Non ci sono più dubbi che sia possibile aver successo al massimo livello nel basket e negli studi. L’Olimpia Armani lo sa, almeno, da 55 anni quando un suo giocatore, Bill Bradley, laureato a Princeton, con un dottorato a Oxford, diventato senatore è arrivato sul punto di candidarsi alla presidenza degli Stati Uniti.