Andrey Vatutin: Non capisco perchè la Russia sia stata privata del basket. Siamo penalizzati

Dopo la decisione di EuroLeague di imporre ai club russi il campo neutro fuori dai confini nazionali, prende la parola il presidente del Cska Andrey Vatutin

Dopo la decisione di EuroLeague di imporre ai club russi il campo neutro fuori dai confini nazionali, prende la parola il presidente del Cska Andrey Vatutin. Ecco alcune sue dichiarazioni all’agenzia Tass.

«La situazione è molto complicata e non c’è una soluzione che vada bene a tutti, è chiaro che la priorità generale dei club e di EuroLeague è finire la stagione. Purtroppo, durante l’incontro, ho avuto l’impressione che la decisione finale di trasferire le partite delle squadre russe in un campo neutro fosse stata presa in anticipo. Non capisco sulla base di cosa esattamente la Russia sia stata privata del basket. Oggi non ci sono raccomandazioni dai governi dei paesi europei o dell’Unione Europea di astenersi dal viaggiare in Russia, mentre vale la pena riconoscere che è impossibile prevedere lo sviluppo degli eventi».

«Oggi ho visto una  forte preoccupazione riguardo alla sicurezza in Russia tra i colleghi di altri club. Sfortunatamente, né noi, né lo Zenit, né l’UNICS possiamo dare garanzie al 100% in questa materia, è semplicemente al di fuori della nostra competenza. Ovviamente, su sedi neutrali , le squadre russe saranno messe in una posizione deliberatamente svantaggiosa, private dei loro tifosi, condannate a spese aggiuntive e non saranno in grado di adempiere pienamente ai propri obblighi nei confronti degli sponsor. Dove giocare, sarà chiaro dalla prossima settimana».