Andrea Trinchieri: Un movimento non può prescindere dalla Nazionale, siamo nella direzione giusta

Andrea Trinchieri: Un movimento non può prescindere dalla Nazionale, siamo nella direzione giusta

Andrea Trinchieri, coach del Bayern Monaco, ospite di Matteo De Santis su La Stampa nel giorno del via di EuroLeague

Andrea Trinchieri, coach del Bayern Monaco, ospite di Matteo De Santis su La Stampa nel giorno del via di EuroLeague. Tante le dichiarazioni interessanti, qui solo alcune.

SUL BAYERN MONACO

«Nel 2021 siamo arrivati a un tiro, e l’anno scorso a un quarto dalle Final Four. Per tornarci, con almeno 14 squadre che sulla carta hanno più risorse di noi, dovremo sgomitare e fare come i vietcong nella guerriglia. Gli obiettivi plausibili sono migliorare come squadra, vincere più partite e portarci a casa quel titolo nazionale che ci sfugge da due anni. E poi da lì vediamo. Siamo comunque il club che ha impiegato di meno ad arrivare tra le prime 8».

SU EUROLEAGUE

«Una competizione di altissimo livello. Il miglior prodotto della pallacanestro al di fuori della Nba. La cosa più difficile da comprendere è l’enorme distanza con i campionati domestici, sempre più imprevedibili: si gioca e si interpreta un basket agli opposti, come Plutone e Mercurio. Il giovedì e venerdì fai un tipo di basket e la domenica un altro. Sei a pensare ancora alla grande partita a Tel Aviv, alzi la testa e ti ritrovi sotto 35-12 alla fine del primo quarto con gli avversari, riposati e allenati per tutta la settimana, che ti passano sopra come le Frecce Tricolori. Questo rende più complesso il lavoro di chi allena una squadra di Eurolega».

SUGLI ITALIANI CHE SI SVILUPPANO ALL’ESTERO

«Perché giocano e basta sarebbe riduttivo. Non conosco altri modi per crescere che prendersi responsabilità, affrontare i problemi e portare il proprio sederino fuori dalla comfort zone»

SUL MOVIMENTO ITALIANO

«Un movimento non può prescindere dal volano creato dalla Nazionale e penso che siamo nella direzione giusta. L’Italia agli Europei ha giocato la più bella pallacanestro emotiva che abbia visto»