Amedeo Tessitori, grande protagonista nel successo della Reyer Venezia su Olimpia Milano, si racconta a Tuttosport.
SULLA REYER VENEZIA
«Per tirare le somme bisogna aspettare fine stagione. Però nonostante le difficoltà come squadra, mi sto trovando molto bene sia con la società, sia con i ragazzi. Sono venuto qui per aiutare la Reyer e per crescere, aumentare il mio bagaglio. L’Umana mette sempre a disposizione lo staff anche per allenamenti extra e altro. Grande struttura».
SUI TANTI CLUB CAMBIATI IN CARRIERA
«Recriminazioni? In realtà no, io so di aver commesso errori in passato, ma ne sono fiero perché mi hanno reso la persona che sono adesso e di cui vado orgoglioso. Errori dei club? No, da giovane non era facile inquadrare il mio ruolo».
SULLA CARENZA DI CENTRI IN ITALIA
«Non è un ruolo facile, magari non c’è neanche tanta pazienza. Per far crescere un lungo ci vuole tempo. Io a 28 anni ho tuttora cose da imparare, nel mio bagaglio tecnico. Per i giovani di 18- 19 anni non è facile, ti fischiano falli perché sei più grosso, a volte si tende ad allontanare i giocatori dall’area, dal post. Se poi uno non è grosso, sotto canestro volano tanti colpi. Anche oggi la mia ragazza mi ha visto tutto graffiato. Ma a me non dà noia. Comunque la figura del centro puro sta cambiando».
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