Alessandro Gentile: Conta solo il parquet, è il giudice supremo

Alessandro Gentile: Conta solo il parquet, è il giudice supremo

Alessandro Gentile, dopo il biennale firmato con Scafati, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere del Mezzogiorno

Alessandro Gentile, dopo il biennale firmato con Scafati, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere del Mezzogiorno. Ecco alcuni passaggi.

SULLA PROSSIMA SFIDA

«Avendo esordito giovanissimo più di qualcuno crede che abbia 35 o 36 anni. Ho 30 anni e mi sento bene. Voglio dimostrare di essere vivo e di rispondere sul campo e con delle buone prestazioni anche a chi non mi ha saputo valorizzare. Conta solo il parquet: è il giudice supremo».

SUL SUO INTENTO

«Il mercato è dinamico. Ci sono giocatori che durano anche poche settimane. E poi è tutto globalizzato. Una volta c’erano solo gli americani, oggi il basket è di tutti. È finita l’epoca delle bandiere. Darò tutto per Scafati e spero di ricevere incoraggiamento e sostegno: perché no, anche amore. Un giocatore che percepisce la passione dei tifosi verso sé stesso è, per come la vedo io, è l’elemento di maggiore gratificazione».

SULLA NAZIONALE

«È sempre una competizione particolare. Non sai molto delle squadre che affronterai. Abbiamo però una Nazionale solida e competitiva. A proposito io per l’azzurro, nel caso occorra una mano, ci sarò sempre».