Fin dal suo arrivo a Salt Lake City, Danny Ainge ha cercato di conoscere il più possibile il roster degli Utah Jazz.
Per capire se continuare a costruire su quel gruppo, o ripartire da zero.
“Quello che ho visto durante la stagione è un gruppo di giocatori in cui non c’era davvero fiducia l’uno nell’altro. A livello di rapporti umani, credo che ci fosse più armonia di quanto si diceva. Ma non sono sicuro che ci fosse fiducia.
Abbiamo visto molti giocatori che hanno cercato di provare a risolvere la situazione da soli, perché la fiducia reciproca non era così grande come in altre squadre in cui sono stato”.
Per questo Ainge ha dato il via al rebuilding cedendo prima Rudy Gobert e poi Donovan Mitchell. Tra i tanti asset ricevuti per le due star, i più importanti per l’ex N.1 dei Celtics sono le prime scelte future.
“Non dobbiamo necessariamente utilizzarle tutte noi, (con un portafoglio di asset del genere ) si aprono molteplici opportunità e scenari, hai la flessibilità di acquisire giocatori o di spostarli, per accelerare il progetto o anche per rallentarlo….Le vedo come tante carte diverse che hai la possibilità di giocare”.
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