Umberto Gandini: Un anno fa si parlava di tamponi e positività. Oggi sono soddisfatto

Umberto Gandini: Un anno fa si parlava di tamponi e positività. Oggi sono soddisfatto

Il presidente di LBA: Rispetto a due anni fa siamo a poco meno del 50%, dai 31.000 a circa 14.000. Un buon risultato

Dalla pancia della Vitifrigo Arena la conferenza stampa di Umberto Gandini, presidente di Legabasket. 

«Atmosfera diversa rispetto ad un anno fa. Si parlava di tamponi e negatività, quest’anno siamo riusciti a mettere l’accento sull’affluenza. Ritrovare l’atmosfera di un tempo. Il cambio repentino delle percentuali nasce dalla trasformazione in legge di un decreto venerdì sera alle 23. Un mezzo miracolo, grazie al Dipartimento dello Sport, Vezzali, Scicioli e Orlando».

«Il fatto si saperlo all’ultimo, ovviamente, è stato un meglio che niente. Non è stato possibile fare promozione, solo passaparola, siamo soddisfatti della risposta del pubblico. Rispetto a due anni fa siamo a poco meno del 50%, dai 31.000 a circa 14.000. Un buon risultato».

«Sul campo tutte e otto le squadre si sono presentate nel modo migliore, hanno messo sul campo quello che avevano, e come sempre è arrivata la sorpresa. Una finale che nessun addetto ai lavori aveva previsto».

«Nel frattempo ci sono stati anche dei recuperi, la classifica è molto combattuta, il futuro della stagione sarà molto interessato. Non ci siamo fatti mancare nulla, siamo indubbiamente in una situazione migliore rispetto alla passata stagione».

«Abbiamo portato novità. Mi è piaciuto molto il collegamento con Tamberi. Sarebbe stato straospite d’onore, come alla Supercoppa, speriamo di averlo con noi alla prossima. Abbiamo regalato intrattenimento, per quanto contestualizzato alle presenze».

SUI RISTORI

«Tema dolente. Il credito d’imposta, che ha incentivato le aziende ad investire nello sport, è stato ottenuto. Di ristori diretti non ne abbiamo ottenuto. Quelli sanitari, allocati dal governo Draghi a luglio, ci dicono che tra fine mese e il prossimo dovrebbero arrivare. Saranno i primi».

SUL FORMAT

«Percorso già sperimentato in Supercoppa. Alla mia prima Final Eight di Milano subito gli allenatori mi avevano detto che chi aveva un giorno di riposo aveva un vantaggio. Così nessuno potrà dire che gioca tre partite di fila. Con il 100% avremmo proposto attività il venerdì».

SULLE SEDI

«Saremmo ben felici di giocare in nuove arene. I progetti ci sono, Cantù, Derthona, Brindisi, la Virtus con un’arena permanente, anche Napoli. I fondi sono pochi, ma si lavora per trovare soluzioni e le disponibilità non sono attese a brevet. Noi vogliamo posti iconici e con la possibilità di aver maggiore affluenza possibile»

SULLA NEXTGEN

«Avevamo parlato di torneo a 16 squadre, ma ci sono stati problemi legati alla pandemia che ci hanno costretto a rinviare tutto. Stiamo lavorando su come presentare il nuovo format prima della fine del campionato»

SUL BLOCCO DELLE RETROCESSIONI

«Abbiamo società molto diverse. Abbiamo vissuto un campionato come lo scorso molto complicato, applicando le regole fino in fondo. In una situazione come quella, con il ritiro di Roma, abbiamo valutato un provvedimento che mantenesse Cantù in Serie A. Non abbiamo ottenuto quel che volevamo ma abbiamo rispettato le regole. Quest’anno è una stagione diversa, di richieste in tal senso non ne sono state fatte. Stiamo lavorando con la FIP sulle riforme per la Serie A del 23-24 o 24-25. Abbiamo appena approvato il manuale delle licenze, il documento di riferimento per fare basket professionistico in Italia»

«Sarebbe bellissimo avere un calendario condiviso. Da anni in Europa c’è una competizione privata. Ma è una situazione che devono risolvere sopra di noi».

SU PESARO

«Città storica con un’arena bellissima di dimensioni ragguardevoli. La partecipazione della città è stata superiore rispetto ad altre città anche perchè superiore era la nostra richiesta. Ci piacerebbe in futuro rifarlo».