1X2: Perché nel basket non esiste il pareggio e come approfittare dei codici bonus dei casinò

1X2: Perché nel basket non esiste il pareggio e come approfittare dei codici bonus dei casinò

In alcuni sport la contesa può finire in parità. In altri, invece, l’esito del match non può che essere la vittoria di una delle due parti, e la sconfitta dell’altra

In alcuni sport la contesa può finire in parità. In altri, invece, l’esito del match non può che essere la vittoria di una delle due parti, e la sconfitta dell’altra.

Ebbene, come i nostri lettori ben sapranno, il basket appartiene a questa seconda categoria di discipline sportive. Ma come mai? Che cosa accade in caso di pareggio? E il pareggio è sempre stato un tabù o ci sono dei casi in cui è stato ammesso?

Abbiamo cercato di riepilogare alcuni elementi di interesse di questo aspetto così particolare del nostro sport preferito, nella speranza che possa fornire diverse curiosità soddisfatte!

Le regole del basket: cosa succede in caso di pareggio

Cominciamo con il rammentare che le regole del basket sono piuttosto chiare: lo scopo di ciascuna delle squadre impegnate nel match è quello di realizzare dei punti facendo passare la palla all’interno dell’anello del canestro avversario, impedendo ai giocatori dell’altra squadre di fare altrettanto.

Ogni squadra ha un termine temporale (24 secondi) per completare un attacco: se non ci riesce, il possesso della palla passa alla squadra avversaria. Per quanto invece riguarda i punti, viene assegnato 1 punto per ogni canestro fatto eseguendo un tiro libero, 2 punti se invece il canestro viene effettuato eseguendo un tiro all’interno dell’area della linea dei 3 punti, 3 punti se invece il canestro è fatto eseguendo un tiro all’esterno dell’area dei 3 punti (6,75 metri in caso di regole FIBA, 7,25 metri in caso di regole NBA).

Alla fine del tempo regolamentare, a prevalere sarà la squadra che ha realizzato il maggior numero di punti alla fine dell’ultimo dei quattro periodi di gioco. E nel caso di pareggio?

Considerato che – appunto – non esiste la possibilità che la contesa finisca in parità, gli arbitri prolungheranno la gara per altri 5 minuti (tempo supplementare) e in caso di ulteriore parità al termine di tale tempo extra si procederà ad oltranza con altri tempi fino a quando una delle due squadre avrà la meglio, oppure non sarà in grado di schierare 2 giocatori perché gli altri hanno commesso 5 falli, sono stati espulsi o sono infortunati.

Insomma, nel basket il pareggio è impossibile. L’unica eccezione è rappresentato nel caso in cui la parità di punti si verifichi alla fine del tempo regolamentare in una competizione ad eliminazione diretta in cui ci siano gare di andate e ritorno. In questo caso i supplementari sono previsti se anche al termine della seconda gara il risultato rimane di parità.

Una volta il pareggio esisteva!

Se quanto sopra è probabilmente noto ai nostri lettori, forse non lo è il fatto che un tempo il basket contemplava il pareggio.

Non parliamo naturalmente delle regole importate dagli Stati Uniti che – come avviene in quasi tutti gli sport di origine nordamericana – non ammettevano questa opportunità fin dalle origini, ma della prima timida introduzione della pallacanestro nel nostro Paese.

Un tempo remoto, in cui il basket tricolore stava cercando consensi in attesa di assurgere al livello di sport con piena autonomia, le sue regole – pur incerte – ammettevano anche il pareggio. Peraltro, proprio con un pareggio finì il primo incontro ufficiale della pallacanestro italiana, avvenuto l’8 giugno 1919 presso l’Arena Civica di Milano (l’odierna Arena Gianni Brera), tra la II Compagnia Automobilisti di Monza e gli Avieri della Malpensa.

Il risultato della gara fu 11 a 11, dinanzi a un pubblico di 30.000 persone che non comprendeva bene quello che stava accadendo, ma che era a suo modo protagonista di un evento storico, quale quello della prima gara ufficiale di uno sport che dopo qualche decennio sarebbe diventato uno dei più apprezzati anche in Italia.

Niente pareggio? Ecco come impatta sulle scommesse

Il divieto del pareggio nel basket ha diversi riflessi nell’interpretazione del gioco e… anche nelle scommesse sportive.

Di fatti, con solo due possibili esiti che possono capitare al termine di una gara di pallacanestro (vittoria dell’una o dell’altra squadra), il betting sul basket è un po’ più semplice da capire e da giocare rispetto alle scommesse su altri sport che invece ammettono il pareggio, come il calcio. A parità di altre condizioni, questo dovrebbe rendere le scommesse sul basket più accessibili ai giocatori inesperti, che non devono dunque preoccuparsi di una terza opzione.

Ancora, non essendovi la possibilità di un pareggio, le quote per la vittoria di ciascuna squadra tendono ad essere leggermente più elevate. Insomma, i giocatori possono effettivamente aspirare a ottenere vincite maggiori.

Naturalmente, lo scommettitore potrebbe anche scegliere di non limitarsi all’esito finale secco, come la vincita della prima o della seconda squadra, ma puntare su altri aspetti della gara come, ad esempio, il vincitore per ogni singolo quarto, il margine di vittoria in termini di punti, e così via.

I bonus casinò per migliorare le opportunità di vincita

L’occasione ci è naturalmente utile per ricordare che anche il basket può rientrare all’interno delle discipline sportive su cui è possibile scommettere approfittando dei codici bonus che sono predisposti dagli operatori del betting e del gambling online.

Di norma, tuttavia, i bonus casinò per le scommesse sportive sono accompagnati da una serie di termini e condizioni che ne limitano la portata. Per esempio, alcuni casinò prevedono che le scommesse con i bonus (come quelli di benvenuto) siano piazzabili solamente su esiti con quote superiori a un certo livello minimo, o ancora solo all’interno di scommesse multiple.

Proprio per questo motivo è consigliabile leggere sempre con particolare attenzione i termini e le condizioni contenute nel regolamento dei bonus casinò e, evidentemente, giocare solo ed esclusivamente all’interno dei siti internet degli operatori autorizzati dall’ADM, che potranno assicurare le migliori forme di tutela e di gioco responsabile in favore di tutti i giocatori.

Sul sito internet dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli sarà infatti possibile consultare se l’operatore ha conseguito regolare concessione per il gioco a distanza e, in caso di assistenza, utilizzare i contatti presenti per ogni possibile chiarimento circa la disponibilità della licenza.