Zare Markovski, coach di Pistoia Basket 2000, commenta così il ko di Treviso: “Abbiamo giocato bene, rimanendo a lungo in vantaggio rispetto agli avversari. Tuttavia, col passare del tempo siamo calati fisicamente. Non è un caso che 80 punti li abbiamo segnati con grande sforzo, ma negli ultimi tre minuti la fisicità di Treviso ha bloccato i nostri attacchi, e non siamo riusciti a mantenere la lucidità che avevamo nei momenti iniziali della partita.
Sui risultati c’è amarezza: essere così vicini alla vittoria e non riuscire a fare quel passo in più pesa. Concedere 14 rimbalzi sotto il nostro canestro è stato determinante. La differenza finale di tre punti si poteva recuperare non solo nel finale, ma anche nei dettagli del primo quarto. Dovevamo fare una partita perfetta, ma a rimbalzo non ci siamo riusciti, e tutto il buono fatto durante la gara è sfumato proprio nel calo fisico degli ultimi minuti. È normale, certo, ma avremmo dovuto costruire un vantaggio maggiore sfruttando meglio i rimbalzi concessi.
Dobbiamo rimanere tranquilli, continuare a lavorare e far girare meglio la squadra, conoscendoci sempre più. Anche questa partita, come le due precedenti, ha confermato che dobbiamo insistere sul lavoro e sistemare alcuni meccanismi. I rimbalzi, in particolare, restano un problema: concedere troppi secondi tiri agli avversari è penalizzante. I punti su secondi tiri oggi sono stati 15 a 6: questa è tutta la differenza. Anche considerando il calo fisico, quei tre punti di scarto si potevano recuperare in altri momenti della partita.
Voglio comunque sottolineare il contributo dei ragazzi dalla panchina: anche se i punti non sono arrivati, hanno lavorato bene in difesa ed erano ordinati in attacco. Però, la differenza tra avere in campo Criston, che non può giocare 40 minuti, e gli altri giocatori come Michael Forrest si è fatta sentire. Concedere 15 punti a 6 su secondi tiri ci è costato caro. Se fossimo stati alla pari in quella statistica, quei 9 punti di differenza sarebbero stati decisivi. È un rammarico, soprattutto in una partita in trasferta e con un calo fisico così evidente.”
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