Willy Caruso è il protagonista di “Uomini e Canestri”, la rubrica di Luca Chiabotti su La Repubblica-Milano. Ecco alcuni passaggi.
«Il mio obbiettivo personale è sempre quello di migliorare rispetto all’anno precedente perché, se no, non avrebbe senso quello che sto facendo. La seconda stagione a Milano è più difficile della prima. Perché vorrei giocare ad un livello superiore, ottenere un ruolo più importante, avere maggiori responsabilità almeno in campionato, prendendo tutto quello che mi viene dato in Eurolega. Sono contento che finora, anche per motivi contingenti, ho avuto la possibilità di restare in campo un po’ di più e fare anche delle buone partite. Poi a fine anno, tireremo la riga e vedremo».
«Sarà più complicato entrare nelle rotazioni ma non è una cosa che posso controllare. L’unica che dipende da me, è lavorare ed essere pronto a fare quello che mi viene chiesto quando sono in campo».
«Probabilmente siamo ancora un po’ inesperti quando si tratta di chiudere una partita o un parziale negativo. Gli infortuni, il dover cambiare ruoli e quintetti senza avere il tempo per allenarci, possono essere delle spiegazioni. La squadra ha un grande potenziale, quando riusciamo a fare le cose bene siamo in grado di andare a +20 col Reai Madrid».
«Siamo partiti tutti con grandissimo entusiasmo, certe batoste lo hanno smorzato un po’ e qui esce la nostra inesperienza, perché dobbiamo capire il prima possibile che le cadute, in una stagione così lunga, non devono condizionare il nostro spirito».
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