Dopo i messaggi della moglie Nina, anche Russell Westbrook ha parlato delle feroci critiche e minacce che lui e la sua famiglia stanno subendo a causa della stagione al di sotto delle aspettative che l’ex MVP sta disputando.
When I’m being harassed on a daily basis over basketball games, and I’m having obscenity’s and death wishes for me and my family sent my way because you’re expressing your “truth”, it’s hard for me to get on board with that.
— Nina Westbrook (@ninawestbrook) March 7, 2022
“Appoggio al 100% le parole di mia moglie. Quando si parla di pallacanestro, non mi danno fastidio le critiche per un tiro sbagliato. Ma quando è il mio nome ad essere preso in giro, allora diventa un problema” ha detto Westbrook, riferendosi a chi storpia il suo cognome in Westbrick. “In passato ho lasciato passare perché non mi dava fastidio. Ma l’altra volta mi ha davvero fatto male. Io e mia moglie eravamo ad un incontro con gli insegnanti di mio figlio. E l’insegnante mi ha detto. “Noah, è davvero orgoglioso del suo cognome. KiLo scrive ovunque. Ed in giro dice a tutti ‘io sono Westbrook’. Ed allora la cosa mi ha colpito e mi sono detto ‘Non devo più permettere a nessuno di storpiare il mio cognome’.
I Westbrook hanno tre figli: Noah di 4 anni e due gemelli, Jordyn e Skye di 3 anni.
“Westbrick per esempio è una presa in giro del mio nome. Prende in giro il mio nome, la mia famiglia. È un cognome che significa tanto non solo per me, ma anche per mia moglie, mia mamma, mio papà e tutti quelli che mi hanno permesso di arrivare dove sono” ha continuato Westbrook.
“Tante volte ho lasciato passare. Ma è ora di dire basta e di farlo notare. E voglio che la gente lo capisca” ha aggiunto l’ex MVP. “Questa presa in giro ha anche portato la mia famiglia a non venire più al palazzo. Non voglio fare venire i miei figli al palazzo e sentire che il papà viene preso in giro senza motivo.”
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