Wembanyama: “Dobbiamo sviluppare una cultura vincente”

Wembanyama: “Dobbiamo sviluppare una cultura vincente”

Victor Wembanyama, impegnato nel media day con i San Antonio Spurs, ha parlato delle sue ambizioni per la prossima stagione.

È periodo di media day in NBA e anche Victor Wembanyama ha parlato ai microfoni durante il media day dei San Antonio Spurs, pronto ad iniziare il suo secondo anno nella lega. Come riportato da Le Parisien, il centro francese dimostra di avere grande mentalità puntando a far crescere le ambizioni degli Spurs:

Ho sentito spesso dire dai giocatori che il primo anno è il più difficile, ma è chiaro che dovremo fare un grande lavoro mentale per acquisire un nuovo status in questa Lega, per vincere di più e per conquistare i playoff. È una cultura che va sviluppata. Quest’anno saremo più concentrati di più sul vincere”. E poi ha continuato, parlando dell’essere sempre più leader della squadra e della franchigia: “È chiaramente uno degli obiettivi che ho discusso con l’allenatore: Non avrò più la seconda o la terza possibilità in ogni partita. Dovrò essere un leader con l’esempio”.

Gli è stato chiesto anche cosa pensasse di eventuali premi individuali come l’MVP, ma come ha già dimostrato quest’anno, per lui viene prima la squadra: “Naturalmente voglio diventare un All-Star, ma questo accadrà se riuscirò a migliorare i miei compagni di squadra. Se ci riuscirò, non dovrei essere troppo lontano nella corsa ai trofei individuali”.

Ha anche parlato della sua esperienza alle Olimpiadi di Parigi, la prima grande manifestazione sportiva per nazionali a cui abbia partecipato: “È l’esperienza sportiva più intensa della mia carriera. Ci sono solo sei partite. È molto difficile vincerne una, ma è molto facile perderla. Ho scoperto cose che mi saranno utili per tutta la mia carriera”.

Gli Spurs e Wembanyama inoltre potranno disporre di un’arma in più questa stagione, parliamo di Chris Paul, una venerabile maestro della NBA ormai e che tutti sono curiosi di vedere a lavoro con il francese.  “L’ho osservato molto, ovviamente. È un grande giocatore. Me lo ricordo quando lo guardavo da bambino e sono davvero entusiasta. Sappiamo tutti che si adatta a noi e sta facendo del suo meglio per riempirci e insegnarci fin dal primo giorno”, ha detto a proposito della leggenda vivente del playmaking.