Ieri pomeriggio Mitchell Watt, pivot dell’Umana Reyer Venezia, in videoconferenza ha parlato prima dell’esordio stagionale in campionato del prossimo avversario, l’Happy Casa Brindisi. Ecco le sue dichiarazioni:
“Sono entusiasta di ricominciare il campionato e di giocare le partite che contano. È vero che abbiamo già giocato dei match ufficiali in Supercoppa, ma adesso si inizia a fare sul serio. Affrontiamo Brindisi una squadra che, anche se ha cambiato parecchi elementi, mantiene la sua identità e sicuramente sarà un avversario tosto e potrà fare bene in campionato; conseguentemente sarà subito un esordio molto impegnativo. Per quanto ci riguarda la nostra identità rimane la stessa, abbiamo cambiato davvero poco confermando la gran parte dei giocatori. Abbiamo avuto due innesti importanti, in particolare Isaac Fotu che ci potrà dare sotto canestro grande energia e anche un’ottima versatilità. Inoltre sono molto contento che Davide Casarin abbia un ruolo importante in una squadra molto esperta come la nostra; avere un giovane di così grande talento ci dà una aiuto importante”.
“La mia pre-season è stata direi buona, mi sento molto bene fisicamente e mentalmente. Questa pausa lunghissima ci ha permesso di staccare con la mente e con il corpo. Come al solito tutto lo staff della Reyer ha fatto un ottimo lavoro dal punto di vista fisico e da quello della preparazione per affrontare al meglio quella che sarà una lunga annata. La chiusura così anticipata della stagione ha lasciato tutti i giocatori affamanti e quindi c’è un grande entusiasmo di voler riprendere”.
Nella scorsa stagione Watt di fatto è stato il miglior “cinque” della nostra Serie A, peraltro giocando spesso sul dolore e da infortunato.
“Ci vuole durezza mentale per giocare con degli infortuni, ma ci vuole anche fortuna. Talvolta ci sono dei problemi fisici che logicamente non ti permettono di entrare in campo. In più il club ha un grande staff a livello tecnico/fisico e medico che mi ha sempre permesso di avere la miglior condizione per scendere in campo anche quando stavo male. Giocare in questo gruppo mi esalta e mi dà gioia farlo, tutto ciò mi ha permesso di andare al di sopra della sopportazione della soglia del dolore. Sono consapevole di essere considerato uno dei migliori centri della Lega e ciò mi fa un enorme piacere, ma questa è un’ulteriore motivazione e stimolo per a fare sempre meglio e cercare di migliorare di stagione dopo stagione soprattutto nei difetti e nei punti deboli che posso avere, sviluppando il mio gioco con una forma anche creativa che mi ha poi di fatto avere dei movimenti nuovi e dei tiri particolari”.
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