Abbiamo intervistato il centro dell’Umana Reyer Venezia Mitchell Watt. Indubitabilmente uno dei migliori lunghi della Lega in un weekend di campionato che vedrà la squadra di Walter De Raffaele osservare un turno di riposo.
Sulla stagione influenzata da infortuni e Covid?
“Abbiamo avuto alti e bassi in stagione per contingenze non controllabili, ma stiamo lavorando e andando nella giusta direzione. È sotto gli occhi di tutti che il Covid-19 abbia avuto un impatto sulla nostra stagione, specialmente in EuroCup. Ma tutti hanno dovuto affrontare la stagione con la Pandemia perciò è inutile continuare a guardare il passato”.
Secondo posto ancora raggiungibile?
“Si, la gara per la seconda posizione è ancora aperta e noi faremo del nostro meglio per provare a raggiungerlo. Continuiamo a lavorare al massimo per raggiungere la più alta posizione possibile”.
Meglio stare fermi o giocare?
“Preferisco sempre giocare, ma abbiamo un turno di sosta e lo sfrutteremo al meglio per crescere. Il tempo per lavorare è sempre prezioso”.
Come sta fisicamente?
“Sto molto bene, con una sola partita alla settimana cambia il tipo di lavoro e la forma fisica è diversa. Lavoro insieme alla squadra e allo staff per migliorare sempre la mia forma fisica, ma la crescita più importante è quella di squadra”.
L’avversario più forte affrontato sotto canestro?
“Ante Tomic della Joventut Badalona. Un centro non solo altissimo, ma di grandissimo talento, mani vellutate e bravissimo con i piedi. Molto esperto. Anche gli altri lunghi di Badalona sono ben inseriti nel sistema e hanno un front court di grande talento”.
La prossima sfida di campionato a Trieste?
“Non vediamo l’ora di scendere in campo perché vogliamo tornare al successo. A Bologna abbiamo giocato una partita di grande solidità e dovremo riproporre la stessa intensità e con ancora più organizzazione”.
Il vostro momento come squadra e senza Michael Bramos, aumentano le responsabilità per lei?
“L’assenza di Michael significa molto per noi, non solo per il meraviglioso giocatore che è, talento cristallino. Lui è una presenza impattante sullo stato mentale della squadra, è un collante. Ognuno di noi deve fare qualcosa in più per fare al meglio il nostro lavoro”.
Sulla corsa ai playoff di questa stagione.
“La corsa playoff è molto competitiva, ci sono molte squadre pericolose e per tutti non sarà facile sin dal primo turno”.
Commenta
Visualizza commenti