Momento delicato per la Happy Casa Brindisi. Ne parla coach Frank Vitucci sul Corriere dello Sport: «La realtà è che ogni squadra ha una storia nuova e noi in estate abbiamo cambiato volto al roster. Se dico che ad oggi in campo manca un leader designato che, in alcuni momenti delle partite, sappia caricarsi la squadra sulle spalle, non si offende certo nessuno. Ora però, dopo tre mesi, è arrivato il momento in cui la squadra deve mostrare la dovuta attenzione alle cose da fare, grandi o piccole che siano, e che i singoli diano delle risposte precise. Perché sono ancora convinto che i ragazzi abbiano capacità da esprimere. Ma non vanno cercati alibi e non ci sono scuse per nessuno».
E non si parli di fine di un ciclo: «Se c’è chi lo pensa, ed ha libertà per farlo, mi spiace. Io però non sono uno che nelle difficoltà si deprime o cerca scuse. Anzi, sento aumentare ancora di più responsabilità e motivazioni. Sono orgoglioso di essere da tanti anni a Brindisi e di aver scritto, assieme ai dirigenti e a tanti giocatori, pagine importanti della storia di questo club. La stagione è ancora lunga e francamente è un po’ troppo prematuro trarre conclusioni definitive. Certo ci sarà un momento, come normale nel corso delle cose, in cui la storia finirà e le strade si separeranno: ecco, quando succederà vorrei andare via a testa alta e non certo da sopportato».
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