VL Pesaro, la conferenza di Ario Costa. Le parole, l’emozione, la volontà di salvezza

VL Pesaro, la conferenza di Ario Costa. Le parole, l’emozione, la volontà di salvezza

Il presidente della Carpegna Prosciutto Pesaro comunica in conferenza stampa la decisione irrevocabile di lasciare la società a fine anno, dopo 12 anni di lavoro in cui ha sempre mantenuto la squadra in serie A

Ario Costa attacca nella sala stampa della Vitrifrigo Arena: “Ho deciso di convocare questa conferenza per dire cose importanti in modo da non essere frainteso. Mi rivolgo a voi con cuore grato e addolorato, poiché al termine della stagione sportiva arriverà il momento di dire addio a questo club che ho chiamato casa per tanto tempo. 12 anni da giocatore, 6 da dirigente e 12 da presidente. È un record di cui sono orgoglioso. È giusto favorire un ricambio della governance aziendale. Abbiamo condiviso momenti di gioia, di lotta e di sfida. Abbiamo dimostrato di fare il massimo con quello che avevamo. Desidero esprimere la sincera gratitudine per ringraziare tutti quelli che hanno lavorato con me. Faccio 3 nomi: Luciano Amadori, Andrea e Stefano Cioppi. Nonostante il tono pacato che ha contraddistinto la nostra comunicazione, la Vuelle è il club che meglio ha performato negli ultimi 12 anni nella speciale classifica budget-punti. LA Vuelle è rimasto Club iconico e glorioso nonostante le avversità. Abbiamo fatto tantissimo con le risorse a disposizione. C’è chi dice che è più importante salvarsi con le poche risorse che abbiamo, rispetto a vincere coppe e scudetti. Abbiamo fatto tantissimo: Abbiamo sanato i conti, cosa non facile, della gestione precedente. Abbiamo consolidato ticketing e partnership commerciali. Abbiamo dato il via all’operazione “Casa Vuelle”. La decisione di fare un passo indietro è personale e nulla a che vedere col delicato momento sportivo della squadra. La decisione presa non altera il mio impegno a fare possibile e impossibile per salvar la squadra dalla retrocessione. Non mi sto dimettendo nel modo più assoluto. Sto solo comunicando a tempo debito che al termine della stagione sportiva lascerò il mio ruolo di presidente. Lo dico oggi in modo che ci sia tempo di riorganizzare una nuova governance della Vuelle. Se dovessimo arrivare a maggio-giugno senza ancora nessuno io non mi prendo la responsabilità di iscrivere la squadra. Chiunque arriverà dopo di me erediterà società sana e forte. So che il club è in buone mani e continuerà a prosperare. Auguro tutto il meglio per il futuro, che sia pieno di successi e soddisfazioni. È importante adesso rimanere tuti uniti. Non stiamo ottenendo i risultati sperati, ma siamo la Vuelle e compatteremo sul campo fino alla fine. Chiedo a tutti di remare compatti fino alla fine. Non sarà facile arrivare alla salvezza, cosa non facile, ma che ancora si può ottenere e sarebbe allora un altro anno strepitoso per la Vuelle. Se arriverà la retrocessione non sarà un dramma, perché abbiamo una società sana. Negli ultimi 12 anni solo 4 squadre non sono retrocesse e la Vuelle è una di queste. Ma nello sport si può vincere o perdere e anche Pesaro può perdere. Niente altro da aggiungere. Se non ringraziare tutti voi. Al momento non abbiamo la forza di fare un altro investimento sul mercato. Poi non ci sono solo io, c’è anche il consorzio, il cda. Io non voglio uscire con una retrocessione. Credo che questo mio annuncio possa essere uno stimolo per la squadra. Oggi nessuno ha contratto per il prossimo anno, Meo l’ho avvisato prima di tutti. È sereno e mi ha detto che faccio bene. Non sono problemi questi. Al nostro interno siamo uniti e convinti di potercela fare, però è dura. Domenica c’è un’altra partita difficile, poi riprenderemo dopo la pausa con Brescia. Non solo noi stiamo male. Anche altre squadre balbettano, per cui ce la giocheremo. Al momento parlo solo per me. Gli altri componenti del CDA sono grandi e vaccinati, sapranno cosa fare. Io dico che esco al 30 giugno. Non mi dimetto, “lascio”, rimettendomi in gioco non so dove, se nello sport o altrove. Magari un domani la nuova governance Vuelle mi chiederà una consulenza o un aiuto e io rientrerò. Non lo so. Non posso escludere nulla ora. Non mi dimetto per 50 persone che contestano fuori dal palas. Hanno ragione: anche a me verrebbe da contestare dopo certe prestazioni. Quello che non sopporto sono le cose dette sotto, le voci che girano, come quella di Tambone a Trapani, completamente inventata. È ridicolo. Sono queste le cose da non fare che non aiutano a salvarsi, perché mettono in difficoltà le società e i giocatori. Se Trapani vuole Tambone viene in via Bertozzini e chiede Tambone e allora verificherò col CDA e con Sacchetti se dare via Tambone o no. Ma siccome non si è presentato nessuno, nemmeno i 150 mila euro che si dicevano, ho verificato i bonifici. Poi se è colpa di Trapani o non so chi, non lo so. So solo che è una bufala. Non mi risulta ci siano movimenti per rivedere i campionati. Se ci fosse, sarebbe a ridurre, non ad aumentare le squadre. Al massimo andiamo a 14 squadre, non a 18. Se poi ci sarà una rivoluzione tra serie A e A2, facendo due gironi, non lo so. Tempo fa la volontà era quella di ridurre le squadre, non aumentarle, perché chi fa le coppe altrimenti tra un po’ giocherà anche la notte. Spero che domattina ci sia la fila a prendere la mia poltrona, ma deve avere le caratteristiche giuste. Noi daremo la società bella pulita e lucidata, per cui non la daremo a tutti. Ho parlato con la famiglia Beretta. Con Vittore Beretta parlo ogni mattina, mi ha detto che avremmo vinto, ci siamo andati vicino se non ci fossero stati quegli “idioti” di Sahin e Bettini. Quello che abbiamo visto e subito a Scafati fa riflettere. In questi 12 anni noi della Vuelle abbiamo meritato un monumento in piazza. E così pure il main sponsor Beretta, che ci ha salvato la vita, senza togliere niente a tutti gli altri sponsor, che sono con noi da tanto.