Vittorie e nuovo record societario nei playoff: la Virtus che si affaccia alla semifinale

Vittorie e nuovo record societario nei playoff: la Virtus che si affaccia alla semifinale

Protagonista un anno fa di un’epica finale scudetto, il play-off pare l’abito tagliato su misura per la Virtus di oggi

Protagonista un anno fa di un’epica finale scudetto, il play-off pare l’abito tagliato su misura per la Virtus di oggi. Dell’anno di molta grazia in corso, tralasciando per un attimo lo storico successo europeo, in tema di solo campionato non è tanto la posizione a stupire, quanto l’evoluzione d’una squadra che da cinque mesi vola. Mai o quasi mai sconfitta in Italia nell’intero 2022, la Segafredo arriva in semifinale con una striscia aperta di 13 successi in fila nei playoff: 10 la scorsa stagione, 3 in questa. Al di là della trasferta sassarese, il ricordo di una sconfitta vera scivola molto più indietro, all’overtime nella sfida di Milano lo scorso 5 gennaio e sui 40 minuti si dovrebbe addirittura risalire in zona Halloween, col rovescio del PalaFerraris contro Tortona il 30 ottobre 202. Ed ora la semifinale nuovamente con i piemontesi, dopo la settimana senza gare da godersi per merito. Stremata dalla Iliade di 7 uscite in 15 giorni, alla Virtus si schiude ora una nuova serie da poter affrontare ripulita della adrenalina di Eurocup e “con tutti i giocatori a bordo”, come ha sottolineato Sergio Scariolo al termine di gara 3 a Pesaro.

Per le classiche liturgie di stagione va detto che fino a quella sfida di inizio gennaio ad Assago le Vu Nere subivano, in moneta, quasi 81 punti concedendo agli avversari il 43% dal campo, il 36% da tre e il 48% da due. Da lì in poi i punti concessi sono calati di 5 lunghezze (75), la percentuale dal campo è scesa al 40%, quella da tre al 31%, quella da due al 47%. Tornata a mani piene dalle prime tre di post season, qui i punti subiti sono addirittura sprofondati sotto i 61. Difesa vera, aspra, cattiva, combattuta su tante trincee: dal perimetro all’area, dalla fisicità dei singoli al nerbo del gruppo, condividendo pensieri e strategie che lambiscono Sergio Scariolo col suo fornito staff. E lui, generalissimo col petto gonfio di medaglie appena implementate con l’unica mancante del trionfo europeo per club, ha portato sul carro stagionale bianconero già due trofei, entrando nel ristretto circolo delle Virtus plurivincitrici all’interno della stessa annata. Così, dopo la doppietta Scudetto e Coppa Italia 1983/84, quella di Coppa Italia e Coppa delle Coppe 1989/90, quella di Eurolega e Scudetto 1997/98, il grande slam 2000/01, quella di Coppa Italia Legadue e Campionato di Legadue 2016/17, ecco la Supercoppa con Eurocup 2021/22. Momentaneamente. In questa edizione d’assalto anche la panchina s’è presa la scena nel primo turno di playoff, offendo un contributo decisivo e più spalmato con un rapporto punti tra starting five e back up di salito a 1.2 rispetto all’1.5 di stagione, pertanto meno sbilanciato verso i titolari. Mannion, Alibegovic e Tessitori, ma anche Hervey, hanno dato risposte importanti, permettendo pure alla squadra di arrivare fresca per squarciare le sfide nei secondi tempi contro Pesaro. Il tragitto è stato chiaro, lineare, di decorosa puntualità soprattutto adesso, entrati in una fase di partite selettive.