Riccardo Visconti della Happy Casa Brindisi ha parlato a Piero Guerrini di Tuttosport.
Questo un estratto.
Impatto a Brindisi.
Ho avvertito immediatamente la fiducia, sinceramente questo avvio non me lo aspettavo, non pensavo di impattare tanto. La sfortuna di Willis è stata la mia fortuna, ma devo ancora crescere molto e l’Happy casa è il posto giusto.
Miglioramenti.
Devo migliorare fisicamente per reggere l’urto. Io sono magro. Poi devo crescere in difesa, ma perla prima volta posso dire di non sentirmi una schifezza in tal senso. Però mettere su muscoli è fondamentale, ogni giorno Harrison, che è un toro, mi porta dove vuole in allenamento.
Cosa cambierebbe del basket italiano.
Cambierei tante cose, ma torniamo al punto precedente, sui giovani italiani. Non è che serva più coraggio da parte dei club, ma un altro approccio e altre regole. Ai giovani vanno concesse opportunità, bisogna crearle. Si passa per tutelati, ma è una tutela inutile. Un italiano non deve trovare posto in A perché serve un contratto nazionale, ma perché lo merita e perché c’è un progetto su di lui. Bisogna dare possibilità, vere. E dunque investire fin dai settori giovanili.
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