Lunga intervista per Paolo Ronci, direttore generale della Virtus Segafredo Bologna, sull’edizione odierna del Corriere di Bologna: “Stare tutti i giorni con la squadra, concetto esteso che non comprende solo i giocatori, fa parte del mio ruolo. Ho letto molto, imparando altrettanto da bravissimi dirigenti conosciuti all’estero. Il mio ruolo è quello di tenere l’equilibrio negli stimoli, che a volte non si forniscono solo con pacche sulle spalle, e creare empatia. L’empatia va ricercata, quella è il segreto, se vogliamo trovarne uno. L’empatia consente alle squadre a un certo punto di prendere il vento buono e diventare inattaccabili”.
Questo vento buono Ronci lo ha individuato per la Virtus nello scorso febbraio: “Quest’anno arrivare alla Coppa Italia in cattive condizioni ha pizzicato il nostro senso di competizione. Ma quel vento bisogna andarlo a cercare e noi alla Virtus ne abbiamo tanti che sanno dove trovarlo”.
Sull’Eurolega: “Non saremo una comparsa. Vogliamo restare più di un anno e partecipare alla vita e allo sviluppo dell’Eurolega. Lo faremo con competitività e umiltà. Per il mercato ci sarà tempo. Certo, oggi ritengo la Virtus una rising star, siamo cioè nella top ten dei club europei dove un giocatore vorrebbe giocare, e questo fisserà degli obiettivi per il nostro mercato. Fare l’Eurolega per entrare nelle prime otto richiede un roster strutturato eprofondo, che costruiremo”.
Su Scariolo: “Sergio ha una serenità competitiva che lo caratterizza ma questo porta con sé un elevatissimo senso di esigenza. È la mentalità: pretende, e chi gioca qui è consapevole di dover dare il massimo. Con lui ho uno stimolante confronto quotidiano, siamo due persone molto riflessive”.
Sui Playoff: “Noi vogliamo difendere lo scudetto e penso che, al massimo delle nostre possibilità, siamo una squadra molto difficile da battere”.
Su Shengelia: “Quando ha firmato ci siamo fatti una promessa: prima raggiungiamo gli obiettivi, poi parliamo. Lui sta benissimo a Bologna, per noi è molto importante averlo. A fine playoff, saremo la reciproca priorità”.
Su Mannion: “Nico ha avuto una malattia seria, non una indisposizione. E ha dovuto rincorrere tutta la stagione, sottoposto a giudizi costanti. Questo per lui non è stato l’anno uno con noi, ma l’anno 0,5. Finito il campionato ci troveremo per rivalutare la situazione. Questa estate sarà molto importante per il suo futuro”.
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