Intervistato nel podcast “Non solo Virtus” della Virtus Segafredo Bologna da Dario Ronzulli, Achille Polonara ha parlato del rientro in squadra avvenuto martedì 28 novembre dopo aver rimosso il tumore ai testicoli: “Naturalmente è stato un periodo molto tosto, però sono felice di essere tornato ad allenarmi con i miei compagni. Oggi ho fatto il mio primo allenamento dopo questa situazione un po’ complicata e delicata ma son contento, perché dopo quasi due mesi dall’operazione mi sento bene e sono pronto a giocare. Durante il mio primo allenamento ero carichissimo, come se dovessi giocare una partita ufficiale, perché sostenere già un allenamento con contatto era veramente una cosa che aspettavo da tanto tempo. Ho cercato di fare un buon allenamento e mi sono sentito anche bene, pensavo molto peggio dopo due mesi che praticamente non toccavo la palla, però no, è stato un buon allenamento e speriamo che giorno dopo giorno possa sentirmi sempre meglio.”
Polonara ha anche raccontato del 6 ottobre, i momenti successivi alla scoperta del tumore fino all’operazione: “L’ho scoperto grazie a un controllo antidoping sostenuto dopo la finale Supercoppa a Brescia. Naturalmente il risultato è arrivato dopo un paio di settimane. Era il 6 ottobre e ho ricevuto una email, avevo finito di pranzare e mi stavo riposando a letto con mia moglie e mia figlia e ricevo una email sul cellulare da parte della Procura Federale del doping. Non avendo mai ricevuto una email di questo genere mi sono preoccupato subito, c’era scritto che era presente un valore anomalo in uno sportivo e che avrei dovuto dimostrare, entro due settimane, se fosse un valore proveniente dal mio corpo oppure no. Panico totale! Da una parte ero tranquillo perché non avevo preso nulla di strano, dall’altra penso dentro di me, e se fosse invece qualcosa di più serio? Chiamo il dottore della Virtus, il mitico Diego Rizzo, e mi comunica che avrebbe cercato di capire di che cosa si trattasse. Inizio a documentarmi su internet, digito il nome di questo valore HCG e tra i risultati compare “donne in gravidanza”, aggiungo “negli sportivi” e trovo un articolo relativo ad Acerbi. Mi ha ricontattato il dottor Rizzo e mi dice di andare al Sant’Orsola a fare un esame. Arrivo al Sant’Orsola e non appena inizio questo esame scopro subito il tumore. Lì per lì l’ho presa abbastanza tranquillamente, i dottori mi hanno tranquillizzato dicendomi che non era una cosa preoccupante, non era a rischio la vita o la carriera. Una volta terminata l’operazione tutto è andato per il meglio. Pensavo che il peggio fosse passato, invece la parte più importante è quella successiva, cioè la TAC post operazione per capire se questo tumore fosse finito anche in altre parti. Fortunatamente non è stato così, sono stati giorni un po’ di ansia, speriamo che il peggio sia passato.”
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