Tre minuti e trentasette secondi per regalare grandi emozioni. Così Toko Shengelia ha riscritto la storia della stagione della Virtus Bologna, guidandola alla vittoria in gara 5 contro Venezia e spalancando le porte della semifinale scudetto contro l’Olimpia Milano. Una sfida che, dopo quattro anni, ha il sapore di finale anticipata. E che ora, per la VuNera, è molto più di una tappa: è un’occasione di riscatto, di rilancio, forse di consacrazione.
La Virtus arriva alla serie dopo una cavalcata ad alto tasso emotivo contro la Reyer, decisa da un’impresa personale e collettiva. Toko Shengelia, tenuto fuori in gara 4 per commozione cerebrale, ha chiesto di giocare e ha convinto coach Dusko Ivanovic con il cuore prima che con il fisico. Entrato a 5’38” dalla fine con la squadra sotto di nove, ha firmato 7 punti, 1 assist e il canestro decisivo per l’86-84 finale. Un’epopea cestistica, paragonata dai cronisti a momenti storici della NBA come il rientro di Willis Reed nel 1970 o quello di Larry Bird nel 1991.
Ma non c’è solo Toko. Nella notte che ha salvato la stagione, sono emersi anche i veterani Daniel Hackett, letale nella gestione dell’attacco, e Alessandro Pajola, anima difensiva. A loro si sono affiancati Akele, Diouf e Cordinier, formando un blocco italiano solido e orgoglioso, pronto a sfidare la corazzata milanese. Attesi, ora, anche i colpi di Marco Belinelli, ancora sottotraccia ma sempre potenzialmente decisivo.
Contro Milano sarà durissima. L’Olimpia ha un roster lungo e profondo, abituato alle battaglie d’Eurolega, con Nikola Mirotic nei panni dell’ago della bilancia. Ma la Virtus ha il vantaggio del campo e una motivazione feroce: lo scudetto manca dal 2021, e questa sarà l’ultima occasione per molti protagonisti.
Sabato si comincia alla Segafredo Arena alle 19. Lunedì gara-2. Poi si andrà a Milano. La città è pronta, la squadra è viva. E con Toko Shengelia di nuovo al comando, nulla sembra impossibile.
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