Quella che andrà in scena a partire da giovedì 6 giugno sarà la quarta Finale Scudetto consecutiva tra Virtus Segafredo Bologna e EA7 Emporio Armani Milano, già avversarie per il titolo nel 2021 (vittoria dei bianconeri in 4 gare) e nel biennio 2022-2023 (rispettivamente 4-2 e 4-3 in favore dei meneghini).
Alla luce quindi del 2-1 maturato nel computo degli Scudetti assegnati nelle ultime tre stagioni, il prossimo atto di questa si annuncia per entrambe come un confronto quantomai atteso e sentito: l’EA7 Emporio Armani Milano per completare il three-peat (impresa riuscita ai lombardi l’ultima volta nelle stagioni 1984/85, 1985/86 e 1986/87), la Virtus Segafredo Bologna per pareggiare il conto in epoca post-pandemia e conquistare il 17° della loro storia. Sensazioni queste che alcuni protagonisti, per via dei loro trascorsi coi rivali della serie, proveranno in maniera più forte di altri.
È questo il caso, tra coloro che calcheranno i parquet della Segafredo Arena e dell’Unipol Forum, di Giampaolo Ricci da una parte e del duo Daniel Hackett – Awudu Abass dall’altra, tutti giocatori che hanno indossato in passato la canotta Milano o Bologna prima di vestire la casacca opposta.
Il primo, dopo aver portato la formazione bolognese allo Scudetto 2021 coi gradi di capitano e aver complessivamente fatto registrare 58 presenze in campionato con i bianconeri viaggiando a 7.6 punti, 4.6 rimbalzi e 1.6 assist di media, ha fatto le valigie in direzione Milano e dall’anno seguente ha difeso i colori del team sponsorizzato Armani mettendo assieme da allora 4.1 punti e 2.5 rimbalzi di media in 116 gare di Serie A giocate.
Superiore, in termini statistici, rispetto al lungo romano, è stato l’apporto di Hackett negli anni trascorsi a Milano, squadra questa con cui il nativo di Forlimpopoli ha giocato dal dicembre 2013 fino all’estate 2015, conquistando lo Scudetto 2014 e confezionando 8.1 punti, 3.2 rimbalzi e 3.3 assist nelle 55 partite di campionato a cui ha preso parte e salendo fino al sesto posto nella classifica dei migliori assistmen della storia del club ai playoff.
Non rientra in nessuna top ten di Milano nella postseason invece Awudu Abass che però, sotto la Madonnina, ha vinto decisamente di più rispetto ad Hackett. Nelle due stagioni spese all’Olimpia tra il 2016 e il 2018 infatti, oltre ad aver prodotto 4.9 punti e 2.1 rimbalzi di media in 71 gare di campionato giocate, l’ala di Como ha alzato due Supercoppe (2016 e 2017), una Coppa Italia (2017) e lo Scudetto del 2018, quest’ultimo bissato poi da quello del 2021 conquistato con la Virtus.
Per lui, dunque, nelle prossime giornate potrebbe arrivare il terzo titolo italiano della carriera, un traguardo questo per il quale proverà a dare, assieme ai compagni, il meglio di sé guidato in panchina da Luca Banchi, coach che, come il suo pari ruolo a Milano, vestirà per l’occasione i panni dell’ex.
Egli infatti ha allenato l’Olimpia per due stagioni dal 2013 al 2015, conseguendo 68 vittorie in 88 gare di Serie A: fra queste spiccano in particolare le sette della Finale Scudetto 2014 vinta contro la sua ex Siena e le sette della combattuta serie di semifinale Playoff dell’anno successivo giocata contro Sassari (persa per 4-3). Vincitore da capo allenatore della Coppa Intercontinentale nel 2019 con l’AEK Atene, da quando nell’estate 2023 è approdato sulla panchina della Virtus, Banchi ha affrontato Milano in 5 occasioni complessive ottenendo 3 vittorie (fra cui la semifinale di Supercoppa 2023) e 2 sconfitte. Divisione equa nelle competizioni con la formula andata e ritorno, poiché la compagine felsinea ha conquistato due successi interni (84-75 in Serie A e 86-79 in Eurolega) e due sconfitte esterne (82-80 in campionato e 90-75 in Europa).
Ettore Messina, invece, è tuttora uno degli allenatori che ha fatto la storia della Virtus Bologna. Detentore del maggior numero di gare allenate (338) e vinte (247) in campionato nella storia della Virtus, in nove stagioni da head coach del club bianconero l’allenatore catanese ha vinto 3 Scudetti (1992/93, 1997/98, 2000/01), 4 Coppe Italia (1990, 1999, 2001 e 2002), 1 Coppa delle Coppe (1989/90) e 2 Coppe dei Campioni/Eurolega (1997/98 e 2000/01), un bottino che lo rende indubbiamente una delle figure in panchina più eminenti di sempre del basket italiano. Arrivato a Milano nel 2019, da quel momento questi ha incrociato la sua strada con quella della Virtus in 34 circostanze ufficiali ottenendo in totale 19 sconfitte e 15 vittorie tra cui, su tutte, brillano quelle che sono valse il trionfo in Supercoppa nel 2020 e l’affermazione in Finale Scudetto nelle ultime due stagioni.
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