Dopo la notizia della conferma -a dispetto dell’esonero di ieri sera- di Sasha Djordjevic sulla panchina della Virtus Bologna, l’AD della Segafredo Virtus Luca Baraldi è intervenuto ai microfoni di Radio 108 (trascrizione a cura di Bologna Basket).
“Intanto partiamo dalla fine, proprio in questi secondi comunicheremo che andremo avanti insieme. Si ricompone il percorso che era tale 24 ore fa. Al seguito della comunicazione uscita ieri, c’è stato un incontro tra me, Ronci e il coach: un confronto leale, aperto, tra gente che si stima. Abbiamo parlato di tutti, specie il coach si è preso un attimo per riflettere dato che era legittimo avesse una pausa, poi abbiamo deciso di proseguire insieme. Sta già allenando e domani ci sarà lui in panchina. Per tutto il mondo Virtus, per i tifosi come per noi responsabili della società, l’unico obiettivo è quello di fare il meglio possibile. Come in tutte le famiglie ci possono essere burrasche da cui si esce volendosi più bene di prima, quel che conta è parlarsi (…) Non c’erano interessi a fare diversamente. Questa società sta crescendo, ci sono grandi professionalità e caratteri molto forti, a volte c’è bisogno di un confronto. Penso a quanto successo domenica in campo: Djordjevic ha preso due tecnici, e ieri è come se la società ne abbia preso uno per stimolare l’ambiente. E questa giornata resterà, in positivo, nella storia del club. Ne usciamo rafforzati, tutti noi ci siamo parlati, ci siamo guardati in faccia, approfondendo le nostre cose e scoprendo che andiamo tutti nella stessa direzione”.
Su Markovic: “Virtus al momento non ha preso nessun provvedimento nei suoi confronti. Sta facendo valutare dai suoi legali la portata delle sue dichiarazioni, con Sasha decideremo di prendere provvedimenti come da regolamento interno e da Legabasket, ma non ci saranno uscite dalla rosa o rescissioni. “
Su Belinelli: “Sta facendo un percorso differenziato, era tanto tempo che non si allenava. Bisogna preservarlo, aveva lavorato tanto nella sessione di tiro di domenica mattina, si era sentito appesantito e il medico giustamente ha pensato di fermarlo. Ma nei prossimi due anni e mezzo avremo tempo di vederlo”
Su Massimo Zanetti: “L’ho sentito 20 volte tra ieri e oggi, ma di solito comunque lo sento una decina, di volte. E’ contento che la situazione si sia appianata. In Virtus ognuno ha i suoi ruoli, e il nostro progetto è come un bambino che cresce molto in fretta, e quindi ci sono momenti in cui è giusto fermarsi e riflettere. Conoscete la personalità del nostro coach, quella di tutti noi, ma ognuno di noi ha saputo mettere da parte il proprio ego per il bene della società. Di quanto successo ieri è colpa mia, non di Ronci nè di Zanetti, ma bello è stato il mettersi a posto. E non dimentichiamo che sono io che ho portato qua Djordjevic, che ritengo essere persona trasparente, leale, istintivo come sono io. E tra istintivi ci sta qualche screzio, ma serve anche il buon senso, assieme al Dottor Zanetti, Ronci e i tifosi, per poter poi raggiungere risultati. Non fosse stato così, Sasha non sarebbe stato al tavolo della presentazione di Belinelli”
Su un possibile rinnovo di Djordjevic: “Io lavoro con il Dottor Zanetti da non so quanti anni, ma ho sempre contratti annuali. Quando c’è fiducia non serve altro. Djordjevic sta facendo il suo lavoro, noi il nostro, se raggiungeremo obiettivi non ci saranno problemi. Se non arriveranno risultati allora saremo tutti in discussione, non solo lui”.
Sulle differenze tra ieri e oggi nel rapporto con Djordjevic: “Mi sono accorto che in tutto questo tempo non c’era mai stata l’occasione, tra me e Sasha, di conoscerci non solo da professionisti ma anche da uomini. E forse ci siamo trovati bene”
I giocatori hanno fatto sentire la loro voce con la società? “Lo nego, nessuno si è presentato”
Sulla motivazione dell’esonero: “Come accordo con Sasha non entro nei dettagli, ci sono questioni professionali e umane. Dobbiamo rispettare quello che ci siamo detti, quindi le motivazioni devono restare riservate. Ieri non è stata una bella serata, per nessuno. Nelle famiglie ci possono essere problemi e servono confronti, l’importante è avere l’umiltà e l’intelligenza di ammettere i propri errori, io per primo. E di ammettere che si è sbagliato: io, il coach, chiunque. Quindi sarà un passaggio di forte crescita, per una società che non dimentichiamo cosa fosse tre anni fa e cosa è adesso. Sono cose che alla tifoseria possono sfuggire. Io ho preferito aspettare, non dire niente a nessuno dei giornalisti che sono in attesa ai cancelli della società, e parlare poi con la radio dei tifosi perchè sono i tifosi il nostro patrimonio”
Su Djordjevic e Belinelli: “Lo voleva? Assolutamente. Sono due anni che lo voleva, si messaggiavano spesso. Dopo la nostra vittoria a Venezia tornando a Bologna, quella sera Marco aveva fatto i complimenti a Sasha.. Era un obiettivo che avevamo, ma c’erano bisogno di tempi nel nostro percorso, perchè i grandi giocatori devono arrivare al momento giusto. Come Teodosic, arrivato quando c’era bisogno del suo arrivo per far capire le nostre ambizioni. Tanti galli nel pollaio non servono, i giocatori forti vanno inseriti con criterio. E, con il rientro di Belinelli in Europa, questo è stato il momento giusto: lo voleva Sasha, lo volevamo noi, abbiamo iniziato a parlarne a febbraio, e anche in queste ultime ore Marco ha capito in che società è venuto”
Sulla ricerca di un altro allenatore: “Contatti? Nessuno, perchè sono sempre stato fiducioso di chiuderla positivamente. Djordjevic ha preso un doppio tecnico per stimolare una squadra che dopo 8′ ancora non era pervenuta, noi abbiamo fatto quel comunicato per stimolare l’ambiente. Non abbiamo cercato Obradovic, nè altri”.
Commenta
Visualizza commenti