Verona, Ramagli: «Primo quarto sintomatico e decisivo»

Credits Ciamillo-Castoria
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Le parole del coach degli scaligeri dopo il ko interno contro Milano

Coach Ramagli, al termine della gara contro Milano, ha commentato: “Partita complessa, molto complicata. Loro sono arrivati con la faccia migliore e con un assetto molto chiaro, portando giocatori che potevano garantire un impatto difensivo di un certo tipo e giocando una partita simile a quella dell’andata dove hanno messo attenzione su questo aspetto, cioè essere molto presenti fisicamente e sporcare le nostre percentuali giocando una partita difensivamente di alto livello d’altronde questa è la miglior squadra difensiva del campionato. La strategia era chiaramente questa e nel primo quarto hanno messo le cose in chiaro dal punto di vista difensivo e in attacco hanno preso quello che per talento e caratteristiche di gioco sono riusciti a ritagliarsi. Il primo quarto è stato sintomatico e decisivo nell’economia della gara, negli altri quarti abbiamo avuto punteggi molto stretti ma il primo quarto ha aperto un varco che non siamo riusciti a ricucire se non in un paio di occasioni arrivando anche sotto la doppia cifra di svantaggio; loro però sono venuti allacciati, con una faccia serie e con un imprinting difensivo di un certo tipo. Giocare ad un ritmo più alto ci avrebbe potuto permettere di avere uno scarto minore ma non è facile difendere contro loro, rincorrerli, fare tre-quattro close out all’interno dello stesso possesso e vederli prendere comunque un rimbalzo in attacco e rigiocare altri 14 secondi; le energie non sono infinite. Quando siamo riusciti sulle prime opzioni a togliere qualcosa e a prendere qualche pallone pulito abbiamo creato l’opportunità per alzare il ritmo della partita e quella era la partita che ci si addice di più. Però contro una squadra di questo tipo non era facile pensare che producessero tante palle perse o che si accontentassero all’interno di un possesso di un attacco sterile: questa è stata la differenza. Ci sono state delle cose che ci avrebbero permesso di rimanere in partita e di giocare una partita più consona alle nostre caratteristiche ma al di là di quello di quello che siamo riusciti a fare c’è molto di quello che ci hanno costretto a fare”.