Il risultato sportivo passa in secondo piano: sembra proverbiale, ma difronte allo spettacolo di questa mattina alla Varese School Cup non può che essere così! Sfide a suon di coreografie (S-P-E-T-T-A-C-O-L-A-R-I) tra le dance crew dei 20 Istituti Scolastici della Provincia coinvolti; la gara di tiro da tre punti (vinta da Gabriele Avvinti) e due partite, quelle tra Stein di Gavirate e Dalla Chiesa di Sesto Calende, vinta dai verdeviola dello Stein, e la finalissima, tra Ferraris e Daverio-Casula. A spuntarla in un finale emozionante e ricco di colpi di scena è ancora il Ferraris, che si conferma campione nel segno di Wei Lun Zhao. 91 a 86 il finale che premia i biancorossi, che hanno poi potuto festeggiare insieme a tifosi e componenti della dance crew!
Ad impreziosire una mattinata esaltante la presenza, in telecronaca, di Mario Castelli (voce della Serie A LBA) e Chicca Macchi (testimonial della Varese School Cup). Tripudio a Masnago per l’arrivo, a sorpresa, di Gianmarco Pozzecco! L’allenatore della Nazionale si è preso l’applauso di Masnago in mezzo al campo, andando poi a salutare Castelli e Macchi in commento.
Le sorprese, quelle che piacciono a noi ❤️
Bentornato a Masnago @theoriginalpoz 🫂#NoiSiamoVarese #YourStoryOurStory pic.twitter.com/ubN9AyjBhh— Pallacanestro Varese (@PallVarese) April 13, 2024
«Un grande grazie a tutti coloro i quali hanno reso possibile la riuscita di questo meraviglioso evento in cui crediamo molto -le parole di Umberto Argieri, presidente de “Il Basket Siamo Noi”, co organizzatore assieme all’Ufficio Provinciale Scolastico e Pallacanestro Varese-. Ringrazio chi, insieme a noi, ha organizzato questa manifestazione, Giuseppe Carcano e Paola Campiotti dell’Ufficio Provinciale Scolastico. Pallacanestro Varese, per la fiducia e il sostegno, in particolare Giovanni Todisco e Raffaella Demattè. Poi tutti i nostri sponsor e i nostri partner. Vedere Masnago pieno di giovani gioiosi, pronti a mettersi in gioco, ma sempre nel rispetto del prossimo, ci rende orgogliosi e soprattutto felici. È tutto merito loro, è bastato dare qualche strumento e gli spazi necessari perché creassero questo spettacolo».
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