È stato presentato alla stampa il nuovo coach della Vanoli Basket Cremona, Demis Cavina. Una presentazione, quella dell’allenatore biancoblù, contestuale all’incontro che la società ha voluto tenere con i suoi partner e con i tifosi per illustrare le novità della stagione alle porte. E quella dell’allenatore è sicuramente la prima e più importante novità per rilanciare sul campo le ambizioni del sodalizio del Presidente Aldo Vanoli.
Queste le prime considerazioni del nuovo coach: “E’ stato semplice scegliere la Vanoli. Conoscevo Cremona e il suo percorso legato a questa proprietà, conoscevo quello che è stato fatto e il percorso di crescita di questi anni. Conoscevo già anche la dirigenza, in particolare Andrea Conti, e i vari componenti dello staff ed è per questo che la scelta è stata semplice, perché quando si conoscono le persone tutto è più facile.
Sono ovviamente contentissimo di iniziare questo percorso. Conoscendolo bene, so quanto è difficile questo campionato. È un campionato con realtà importanti e penso che Cremona appartenga a quel nucleo di squadre che danno lustro a questo torneo. Una realtà che imparerà a riconoscersi importante dopo che, nell’ultimo periodo, qualche risultato non ha aiutato in tal senso. È cambiata la categoria ma tutto quello che è attorno a noi è rimasto. Tutto quello che è stato costruito in questi anni è rimasto, le persone e i tifosi sono ancora qui e tutto questo è un cemento importante per la nostra ambizione.
Vogliamo essere protagonisti in questo campionato e la squadra è più che in fase embrionale. Mi è sempre piaciuto allenare giocatori che avessero davanti il loro futuro e le scelte che finora abbiamo fatto vanno in questa direzione. Giocatori affamati, persone prima ancora che atleti; mi auguro che la loro risposta sia immediata anche sul campo. Continueremo su questa strada e dovremo essere molto bravi a crescere, a unirci e a fare squadra nell’immediato. La scelta di questi ragazzi faciliterà questo compito perché alla fine le partite, soprattutto in questa lega, vengono decise da episodi e noi dovremo cercare di farci trovare pronti.
La Serie A2 è un campionato difficile, un po’ per l’elevato numero di squadre e un po’, proprio a causa di questo elevato numero di compagini, per la difficolta a costruire i roster con italiani di valore. È un campionato avvincente e molto equilibrato. È un campionato che fa da trampolino di lancio a tanti giovani che poi ritroviamo al gradino più alto. Avere otto giocatori italiani dà poi una identità diversa fin da subito alla squadra e per questo è molto importante costruire fin da subito questo nucleo fondamentale di atleti.
Per quanto mi riguarda, nonostante i tanti anni da capo allenatore alle spalle, la fame non è mai calata e la voglia di migliorarsi c’è sempre. Quello che mi è capitato nel recente passato aiuta queste motivazioni. Nessuna voglia di rivincita ma solo una grande voglia di far bene e di ripartire. Siamo tutti molto carichi, a partire dal Presidente, e questo è molto bello. In passato ho allenato in situazioni analoghe a questa, magari squadre che arrivavano da una retrocessione, ma per quello che mi sta arrivando, qui si è ripartiti velocemente e in modo molto naturale e questo, più di ogni altra parola o proclama, è la dimostrazione che si vuole fare bene quest’anno. Sono tante le incognite in campo; qualche volta si vince, qualche volta si perde ma noi dobbiamo lavorare fin da subito per farci trovare pronti”.
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