Urania, le parole di Matteo Cavallero all’esordio in Serie A2

Spicca nella sfida contro la Reale Mutua la prova di uno dei ragazzi della panchina, per Matteo Cavallero 5 punti e tante emozioni per la giovane ala mancina classe 2003

Nella sconfitta contro la corazzata Torino, nei quarti di F8 di Supercoppa, non sono mancati i momenti positivi e promettenti per Urania. Lo spirito combattivo e l’orgoglio dimostrato, nonostante la palese emergenza, dai Wildcats e la risposta intensa e determinata dei giovani della “cantera” milanese. Spicca nella sfida contro la Reale Mutua la prova di uno dei ragazzi della panchina, per Matteo Cavallero 5 punti e tante emozioni per la giovane ala mancina classe 2003 che ci racconta il suo esordio sul grande palcoscenico di A2.

Minuti importanti contro una grande squadra come Torino, in una sfida di Supercoppa, a 17 anni una grande soddisfazione ed una grande responsabilità.

“Quando coach Riva mi ha detto che avrei giocato ho provato un’emozione fortissima. Sapere che avrei affrontato avversari molto temibili ti carica ma anche ti rende un po’ timoroso. Infatti appena entrato sul parquet ho sbagliato due tiri forse per la troppa tensione. Poi ho cercato di riprendere il controllo, facendo leva sul grande orgoglio della scelta dello staff tecnico di darmi fiducia e responsabilità. A quel punto ho preso coraggio. Volevo premiare la loro decisione, dare una mano ai compagni e sfruttare quella splendida opportunità di misurarmi contro giocatori di grande spessore”.

Messa da parte l’emozione hai preso iniziative, realizzato canestri e dato una mano alla squadra che è andata vicina, per oltre 30 minuti, ad una grande impresa viste le assenze.

“Era tantissimo che non giocavo una partita vera, questo è stato un ulteriore propellente per darmi energia e carica. Ho cercato di dare tutto il mio impegno e contributo ai compagni, che sono stati preziosissimi nel darmi consigli ed incoraggiamenti. Torino è davvero una squadra con tanto talento ma noi abbiamo tenuto benissimo. Ci credevamo davvero quando, nel terzo periodo, siamo arrivati anche ad un solo possesso dai nostri avversari. Sono certo che al completo Urania darà tante soddisfazioni ai nostri tifosi”.

Urania nel tuo presente e nel tuo prossimo futuro, come è nata la tua grande passione per il basket e come è stato il tuo impatto con il mondo Wildcats.

“Ho iniziato a 7 anni ovviamente con il minibasket, passione immediata che deriva anche dall’aver respirato tanta pallacanestro già in famiglia, con mio padre che è stato giocatore. Ero rapito dalla velocità di esecuzione, dal gioco, dall’adrenalina delle partite, e ho cominciato i primi passi con l’Olimpia Milano. Poi è arrivata la scelta di passare alle giovanili e, conscio delle difficoltà potenziali in biancorosso, ho provato con altre realtà approdando ad Urania. Scelta davvero azzeccata da tutti i punti di vista. Mi sono trovato da subito benissimo, con uno splendido rapporto con i compagni di squadra, alcuni di loro sono con me ancora in U18, e con coach Andrea Schiavi a cui devo molto. I primi tre anni sono stati molto difficili ma è da quel periodo che ho appreso il senso della fatica e dell’apprendimento, e dell’orgoglio di far parte del mondo Wildcats. Esperienza che mi sta facendo crescere come atleta e come persona”.